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Tradizione pavese, spirito green
Fondata nel 1860 presso il Mulino di Marudo come piccola azienda agricola specializzata nella raccolta e molitura del riso, Riso Scotti ha fatto tanta strada, diventando oggi leader di mercato con il 60% della produzione di riso in Europa. La sua storia, che supera i 160 anni, è fatta di tappe importanti: dalla trasformazione in S.p.A. negli anni ’50 al trasferimento della sede a Pavia, fino all’evoluzione negli anni ’80 con l’ingresso di Dario Angelo Scotti, come Amministratore Delegato. Negli anni ’90, arriva l’innovazione con il sottovuoto e la diversificazione della gamma con prodotti nuovi e creativi come latte, pasta e snack a base di riso. Oggi, pur rimanendo fedele alle sue radici pavesi, Riso Scotti è presente in oltre 80 Paesi nel mondo.
Abbiamo parlato con tre protagonisti di questa trasformazione “green” per capire come l’azienda riesca a coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità. A raccontarci tutto sono:

A raccontarci tutto sono:
- Lorenzo Cerri, Energy and Safety Manager
- Umberto Rovati, Marketing Manager
- Luca Priori, Supply Chain Director
Approccio innovativo-naturale
Riso Scotti promuove un approccio innovativo e naturale, fondato su cinque parole chiave: Ambiente, Riso Italiano, Stabilimento, Energia Green e Logistica. Il filo conduttore che lega queste aree tematiche è la sostenibilità, che per l’azienda pavese non rappresenta una risposta alle ultime tendenze del XXI secolo, ma una visione radicata ben prima della sua fondazione, ossia risalente alla metà del Quattrocento.

Leonardo da Vinci: Natura, Innovazione e Progresso
Riso Scotti si ispira al genio di Leonardo Da Vinci, il cui legame con Pavia risale al 1482, quando scrisse a Ludovico il Moro, reggente del Ducato di Milano, andando ad illustrargli le sue capacità ingegneristiche, tra cui il saper condurre acqua da un luogo ad un altro. Dodici anni dopo, il Duca di Milano utilizzò tali studi per realizzare un sistema innovativo di canali che favorì la coltivazione del riso.
Oggi, Riso Scotti rende omaggio a Leonardo Da Vinci trasformando i suoi principi in un modello sostenibile come afferma il Marketing Manager Umberto Rovati.

Leonardo Da Vinci ha ispirato il modello sostenibile. Il suo percorso ispira nella cura verso la natura, nell’innovazione e nel modo di comportarsi all’interno della filiera.
Umberto Rovati, marketing manager di riso scotti
Negli ultimi anni, Riso Scotti e i suoi collaboratori si sono impegnati nel tradurre in azioni concrete gli insegnamenti di Leonardo Da Vinci: osservare le leggi della Natura, tradurle in Innovazione e orientarle verso il Progresso.
Da questa visione nasce il modello di economia circolare dell’azienda, costituito da differenti tematiche che pongono le basi per un impegno verso la sostenibilità.
Riso Scotti semina sostenibilità
In un contesto economico e sociale sempre più guidato da logiche di profitto e di consumo, in cui molte realtà industriali vengono accusate di scarsa attenzione al concetto di sostenibilità o di cadere nel fenomeno del “greenwashing” che si esplica in un impegno ambientale spesso solo di facciata, Riso Scotti si distingue come un esempio concreto di impresa responsabile. L’azienda pavese dimostra che è possibile coniugare innovazione, radicamento ai valori e al territorio, e sostenibilità economica, adottando un modello attento e coerente. Infatti, al centro della sua visione vi sono 5 parole chiave che si traducono in azioni reali. Queste ci sono state raccontate direttamente dai professionisti che giorno dopo giorno contribuiscono a realizzarle.
Riso italiano: #siamorisoprimaditutto

“Siamo riso, prima di tutto” è il motto che Riso Scotti sta abbracciando negli ultimi anni, un motto che simboleggia la partecipazione attiva di tutti gli attori della filiera, in nome della sostenibilità partecipata.
Un modo di essere, di condividere e di vivere il lavoro. Non siamo da soli nella redazione del prodotto, ma ci sono una serie di attori prima e dopo di noi
Umberto Rovati, marketing manager di riso scotti
Tutti gli attori, dai fornitori ai consumatori, vengono coinvolti in un percorso comune di sostenibilità e cura dell’ambiente, con uno sguardo rivolto anche al futuro.
Il riso italiano viene tutelato durante tutto il suo percorso di crescita, grazie allo stretto rapporto di collaborazione e pianificazione con i 400 agricoltori coinvolti nella coltivazione del Riso Scotti. Gli agricoltori si prendono cura del prodotto nella sua interezza, affiancati dalla supervisione e dal supporto di Riso Scotti, selezionando le migliori risorse per la coltivazione, le semine e le varietà di riso più idonee, e controllando costantemente la qualità dei prodotti.
Stabilimento ed energia green
Riso Scotti ha sempre mostrato grande attenzione per l’ambiente e la sua salvaguardia.
Ma dal 2017, l’azienda ha fatto un passo decisivo verso un futuro davvero green, adottando un modello di economia circolare basato sul principio “zero sprechi”.

Come funziona?
All’interno dello stabilimento sono state introdotte diverse innovazioni tecnologiche che consentono di ridurre significativamente l’impatto ambientale. È stato installato un cogeneratore, un impianto in grado di produrre sia energia elettrica che acqua calda, permettendo all’azienda di autoprodurre il 70-75% del proprio fabbisogno energetico. L’anno successivo è stata aggiunta una caldaia a biomassa, che ha reso Riso Scotti completamente indipendente dall’utilizzo del gas metano. Inoltre, sui tetti e nei campi di proprietà sono stati installati pannelli fotovoltaici con una potenza complessiva di 654 kW.
Per Riso Scotti, “spreco” è una parola che non esiste: tutto viene recuperato e riutilizzato. L’acqua viene prelevata da un pozzo profondo 150 metri, potabilizzata, utilizzata nei processi industriali e, infine, purificata. La fase di purificazione produce gas che, a sua volta, genera energia elettrica utilizzata per alimentare il depuratore: si tratta di un ciclo idrico integrato.
Gli scarti del riso vengono considerati una risorsa preziosa, non un rifiuto: ad esempio, vengono impiegati per produrre bevande vegetali, mentre la lolla (la buccia del riso) è utilizzata come bio combustibile.
La sostenibilità di Riso Scotti è davvero a 360 gradi e chi meglio di Lorenzo Cerri, Energy & Safety Manager, può definirla?

Da Riso Scotti prima si fa sostenibilità, poi la si racconta. Tutti questi nuovi macchinari fanno parte di un processo iniziato nel 2017, ma che continuerà anche in futuro. Essere sostenibili, per noi, significa essere autosufficienti energeticamente, non gravare sul sistema idrico nazionale e non acquistare gas metano.
Lorenzo Cerri, Energy & Safety Manager di Riso Scotti
Ambiente: il tuo e il nostro contributo
Riso Scotti si impegna costantemente nella tutela dell’ambiente: sia nella produzione e lavorazione del riso, sia attraverso l’organizzazione di eventi dedicati alla salvaguardia del pianeta.
La protezione dell’ambiente deve essere una battaglia condivisa, non solo da Riso Scotti, ma anche da tutte le persone che compongono la filiera, consumatori inclusi. Per questo, Riso Scotti adotta confezioni realizzate per l’80% da materiali riciclabili.
Al consumatore viene chiesta collaborazione e partecipazione, come sottolinea il marketing manager Umberto Rovati.
Vengono suggerite delle pratiche per smaltire le confezioni riciclabili così che tutto quello che viene utilizzato possa essere riutilizzato una seconda volta.
Umberto Rovati, marketing manager di riso scotti
Riso Scotti, inoltre, si impegna quotidianamente nella tutela delle risorse idriche, utilizzando l’acqua in modo consapevole, secondo il modello circolare “zero sprechi”. Ma l’impegno di Riso Scotti non si limita solo ai confini dello stabilimento: da anni, l’azienda promuove l’iniziativa Fondali Puliti, un evento che si dedica alla pulizia dei fondali marini e alla sensibilizzazione verso la tutela dell’ambiente marino. Riso Scotti vuole ispirare tutti a essere più responsabili nei confronti del mare, mettendo in pratica i principi delle 3R: riduci, ricicla e riutilizza.
Logistica: lo trasportiamo con cura
Riso Scotti da anni si impegna a ridurre l’impatto ambientale del trasporto su gomma, adottando soluzioni sostenibili come: l’ottimizzazione dei carichi, per ridurre il numero di viaggi, e l’utilizzo del trasporto intermodale, quando possibile.

In Italia, però, l’impiego della combinazione treno-camion per il trasporto dei beni risulta complesso, siccome il nostro territorio non è totalmente coperto dalla rete ferroviaria.

A tal proposito, Luca Priori, Supply Chain Director, ha sottolineato che attualmente Riso Scotti utilizza il trasporto intermodale nel 10% dei viaggi, ma l’obiettivo è di arrivare al 50% nei prossimi 3-4 anni.
Oltre alle difficoltà legate al territorio, l’intermodalità comporta tempi di consegna più lunghi rispetto al trasporto su strada e presenta anche un impatto economico differente.
I costi sono anche un fattore che non possiamo trascurare, quando parliamo di sostenibilità dobbiamo sempre coniugare l’aspetto ambientale con l’aspetto economico: sono due pilastri che non possono viaggiare separati, dato che anche l’azienda deve avere un conto economico sostenibile.
Luca Priori, Supply Chain Director di riso scotti
Il futuro è un chicco alla volta
Riso Scotti dimostra che tradizione e innovazione possono coesistere in un modello produttivo fondato su valori sostenibili, concreti e condivisi. L’azienda pavese ha saputo trasformare un prodotto antico come il riso in un simbolo di modernità responsabile, puntando su filiera italiana, energia pulita, economia circolare e sensibilizzazione ambientale.
La sostenibilità per Riso Scotti non è un traguardo, ma un percorso continuo, radicato nel passato e proiettato verso un futuro che mette al centro l’uomo, la natura e il rispetto per il pianeta. Il Safety & Energy Manager, infatti, identifica quelli che sono gli obiettivi che Riso Scotti vuole raggiungere in futuro:
Oggi siamo al 70% di auto produzione di energia elettrica, ma abbiamo l’obiettivo di arrivare fino all’84%, attraverso nuovi pannelli fotovoltaici. Abbiamo il sogno e il progetto di produrci anche del biogas che in questo momento ci produciamo dalla depurazione, ma in futuro vorremmo produrne maggiori quantità, utilizzando un sottoprodotto che già abbiamo: la pula (una farina)
Lorenzo Cerri, Energy & Safety Manager di Riso Scotti
In questo cammino, il contributo di ogni attore della filiera, compreso il consumatore, è fondamentale per costruire un domani sempre più verde.