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Cosa prevede
L’istruzione è molto più di banchi, lavagne e compiti. È uno strumento potentissimo per trasformare il mondo. È grazie all’istruzione che possiamo far crescere l’economia in modo sostenibile e costruire comunità più consapevoli e resilienti, in una società più giusta, inclusiva e sostenibile, dove tutti abbiano davvero le stesse opportunità, non a caso, l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 punta proprio a questo: garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento per tutti.
Milioni di persone in tutto il mondo non hanno ancora accesso a un’educazione scolastica adeguata. Le cause? Povertà, discriminazioni, guerre, disastri ambientali, mancanza di infrastrutture e risorse. Ma anche, in alcuni casi, sistemi scolastici rigidi, poco inclusivi e scollegati dal mondo reale.
I 10 target

Per rendere concreto questo grande obiettivo, l’ONU ha identificato 10 sotto-obiettivi (o target) che delineano con precisione dove vogliamo arrivare e come farlo.
Target 4.1 e 4.2: accesso all’istruzione primaria, secondaria e pre-scolare
Tutti i bambini, ovunque si trovino, dovrebbero poter andare a scuola, imparare, crescere e completare con successo il loro percorso educativo. E non si parte solo dalle elementari: già dalla prima infanzia è fondamentale avere accesso a servizi educativi inclusivi e stimolanti, dove ogni bambino possa sviluppare al meglio le sue capacità, giocare, esplorare e imparare insieme agli altri.
Target 4.3 e 4.4: formazione tecnica, professionale e competenze per il lavoro
Imparare non è qualcosa che si esaurisce sui banchi di scuola. Anzi, oggi più che mai abbiamo bisogno di un sistema che offra a tutti – giovani e adulti – la possibilità di continuare a formarsi, anche dopo la scuola superiore. Università, corsi professionali, formazione tecnica: tutto ciò che può aiutarci a sviluppare le competenze giuste per trovare (e mantenere) un lavoro dignitoso. E tra queste, le competenze pratiche e digitali sono fondamentali per stare al passo con il mondo del lavoro moderno.
Target 4.5: eliminare le disparità di genere e includere i gruppi vulnerabili
Troppo spesso bambini e ragazzi si ritrovano in condizioni svantaggiate per discriminazioni legate al genere, a eventuali disabilità, all’origine etnica o alla loro condizione economica. L’obiettivo 4 punta ad abbattere ogni barriera, rendendo l’educazione davvero per tutti, mettendo al centro proprio chi rischia di restare più indietro.
Target 4.6 e 4.7: alfabetizzazione, educazione alla cittadinanza globale e sostenibile
Ancora oggi, milioni di adulti nel mondo non sanno leggere né scrivere. E questo crea enormi disuguaglianze, sia nella vita di tutti i giorni che sul lavoro. Per questo, uno degli obiettivi principali è raggiungere l’alfabetizzazione universale. Ma non basta saper leggere: serve anche un’educazione che ci aiuti a diventare persone consapevoli, capaci di pensare in modo critico, rispettare le differenze, vivere in modo sostenibile e contribuire alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico.
Target 4.a, 4.b, 4.c: scuole sicure, borse di studio e insegnanti qualificati
Per offrire un’istruzione davvero di qualità servono ambienti scolastici sicuri, accoglienti e accessibili a tutti, in particolare ai più piccoli. Ma non solo: è fondamentale garantire borse di studio a chi proviene da situazioni difficili, così che nessuno resti indietro per questioni economiche.

E al centro di tutto ci sono loro, gli insegnanti: vanno formati, sostenuti e valorizzati, perché il loro ruolo è essenziale per accompagnare ogni studente nel proprio percorso di crescita.
A che punto siamo oggi?
Secondo i dati UNESCO, nel mondo ci sono ancora oltre 250 milioni di bambini e adolescenti fuori dal sistema scolastico. Anche chi frequenta la scuola, spesso non raggiunge livelli base di alfabetizzazione e calcolo. Le crisi umanitarie, i cambiamenti climatici e la pandemia da COVID-19 hanno peggiorato la situazione, causando interruzioni prolungate della didattica, aumento dell’abbandono scolastico e riduzione degli investimenti educativi.
Nei paesi a basso reddito, solo il 20% dei bambini completa la scuola secondaria, con tassi ancora più bassi per le bambine. Le disuguaglianze sono forti anche all’interno degli stessi Paesi: tra città e zone rurali, tra famiglie ricche e povere, tra chi ha accesso al digitale e chi no.
La situazione in Italia

In Italia, la situazione è meno critica ma comunque preoccupante. Secondo Eurostat, il tasso di abbandono scolastico si aggira intorno al 10%, con picchi maggiori al Sud. La povertà educativa colpisce molte aree del Paese, limitando le possibilità di crescita e autonomia dei più giovani.
Anche sul fronte della formazione professionale, il sistema italiano fatica a garantire percorsi efficaci e connessi al mondo del lavoro. La digitalizzazione scolastica ha fatto progressi, ma rimangono forti disuguaglianze tra scuole, regioni e studenti.
Sfide principali e criticità
Disuguaglianze e discriminazioni
Il diritto allo studio dovrebbe essere garantito a tutti. Purtroppo, però, nella realtà è ancora un privilegio per molti. Le disuguaglianze economiche, culturali, geografiche e di genere creano ancora ostacoli enormi. Anche nei paesi considerati “avanzati” non tutti partono dalle stesse condizioni. C’è chi ha genitori che possono permettersi ripetizioni, viaggi studio e tecnologie all’avanguardia… e chi invece deve arrangiarsi con poco, o rinunciare. L’educazione dovrebbe essere una scala per salire, non un ostacolo da superare.
Qualità della formazione e competenze dei docenti
Andare a scuola però non significa automaticamente ricevere una buona educazione. In troppe realtà, purtroppo, la qualità dell’insegnamento è bassa, i programmi poco aggiornati, e gli insegnanti, spesso lasciati soli, non hanno gli strumenti, le risorse o la formazione continua per affrontare al meglio le sfide di oggi. Se mancano supporto e aggiornamento, anche il sistema migliore rischia di diventare inefficace.
Finanziamenti, infrastrutture e accesso alle tecnologie
Per offrire un’istruzione davvero equa e al passo con i tempi servono tante cose: risorse economiche, scuole sicure e accoglienti, strumenti digitali accessibili, connessioni veloci e piattaforme che funzionino per tutti, nessuno escluso. Eppure, in tante zone del mondo ma anche in diverse realtà italiane, questi elementi mancano o sono distribuiti in modo molto poco equo.

Ci sono scuole ben attrezzate e altre che ancora faticano ad avere una connessione decente o spazi adeguati. Questa disparità crea un divario enorme tra chi ha tutto per imparare e chi invece parte svantaggiato.
Crisi globali, emergenze e fragilità sistemiche

Guerre, migrazioni forzate, pandemie, disastri ambientali: le emergenze interrompono i percorsi scolastici e creano generazioni a rischio. La resilienza dei sistemi educativi è fondamentale per non lasciare indietro nessuno.
Come aziende e cittadini possono contribuire
Non serve essere governi o grandi organizzazioni per fare la differenza. Anche le aziende e i cittadini possono dare un contributo concreto all’Obiettivo 4. Come? Le imprese, ad esempio, possono promuovere progetti di formazione per i dipendenti, sostenere scuole locali, investire in borse di studio o campagne educative. I singoli cittadini possono fare volontariato, donare materiali scolastici, promuovere il diritto allo studio nel proprio territorio, sostenere ONG e associazioni. Anche solo parlarne, condividere informazioni e sensibilizzare chi ci circonda può generare impatto.
Best practice e casi studio
Iniziative italiane per l’inclusione scolastica
Molte scuole in Italia stanno sperimentando modelli educativi innovativi: dalla didattica laboratoriale all’inclusione di studenti con background migratorio, fino ai progetti di educazione ambientale e cittadinanza attiva.
Ci sono anche realtà esterne alle scuole che si impegnano ogni giorno per rendere la scuola davvero accessibile e contrastare l’abbandono scolastico.
Un esempio concreto è l’Associazione L’Albero della Vita, che porta avanti progetti educativi rivolti a bambini e ragazzi in situazioni di vulnerabilità sociale. Con iniziative come Varcare la soglia, l’associazione offre sostegno scolastico, attività laboratoriali e supporto psicologico a minori che vivono in contesti difficili, aiutandoli a rimanere nel percorso educativo e a sviluppare le proprie potenzialità. Il loro approccio integrato coinvolge anche le famiglie e i territori, creando una rete di supporto attorno alla scuola.
Un’altra realtà importante è Anffas, che si occupa di inclusione scolastica per bambini e ragazzi con disabilità intellettive e del neurosviluppo. L’associazione lavora in stretta collaborazione con scuole e insegnanti per garantire che ogni studente riceva il giusto supporto educativo e relazionale. Anffas promuove una scuola più accogliente e rispettosa delle differenze, dove ogni alunno può partecipare attivamente e sentirsi parte del gruppo classe.
Esempi innovativi di educazione alla sostenibilità
Dalle “eco-scuole” ai laboratori di economia circolare, le buone idee stanno prendendo piede in sempre più scuole italiane. L’educazione sta cambiando volto: non è più solo libri e teoria, ma diventa un vero e proprio allenamento alla vita, dove si imparano competenze pratiche, consapevolezza ambientale e valori fondamentali come il rispetto, la collaborazione e la sostenibilità.
Ci sono classi che coltivano orti, riciclano materiali per creare oggetti utili, progettano campagne contro lo spreco alimentare e organizzano eventi di quartiere per sensibilizzare la comunità.
L’istruzione è un diritto fondamentale e una chiave per il cambiamento. L’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 ci ricorda che senza un’educazione accessibile, inclusiva e di qualità, non ci può essere sviluppo sostenibile. Le sfide sono tante, ma anche le possibilità di agire. Che tu sia un genitore, uno studente, un imprenditore o un cittadino, puoi contribuire a costruire un mondo in cui tutti abbiano l’opportunità di imparare, crescere e realizzare il proprio potenziale.