Come ridurre lo spreco alimentare con una spesa consapevole
Indice
Cos’è e quali sono le cause principali dello spreco alimentare
Lo spreco alimentare è un fenomeno globale che riguarda l’utilizzo scorretto delle risorse destinate all’approvvigionamento alimentare mondiale. In particolare, si fa riferimento a tutto il cibo prodotto ma non consumato o perso durante il processo di produzione o distribuzione.
Pertanto, questo fenomeno include anche lo spreco potenziale di materie prime o semilavorate, andando oltre il concetto generale di spreco alimentare nelle nostre case o nei supermercati.
Il food waste, va sottolineato, rappresenta una sfida che abbraccia dimensioni etiche, economiche ed ecologiche, coinvolgendo diversi segmenti della catena alimentare.
Tuttavia, in questo contesto di criticità, vi è spazio per una trasformazione positiva; le tonnellate di cibo non consumate, anziché essere viste solo come spreco, possono diventare un’opportunità di riflessione e azione.
Possiamo rivalutare le pratiche di produzione, distribuzione e consumo, affinché ogni risorsa alimentare venga apprezzata e utilizzata al massimo delle sue potenzialità. Il concetto di “spreco alimentare” può fungere da stimolo per adottare comportamenti più consapevoli e responsabili, sia a livello individuale che collettivo.
Cosa vuol dire sprecare il cibo?
Lo spreco comprende alimenti non consumati o gettati, questo può manifestarsi in varie forme, come prodotti scaduti, avanzi non consumati, cibi non venduti nei supermercati o anche eccessi nelle porzioni servite nei ristoranti. In ogni caso, il cibo sprecato rappresenta una perdita sia in termini di risorse che di valore nutritivo, oltre a contribuire al problema più ampio dello spreco alimentare.
Il cibo può essere sprecato in diverse fasi della sua produzione, ad esempio, durante la coltivazione alcuni prodotti agricoli possono essere scartati a causa di difetti estetici o di normative rigide sulle dimensioni e la forma.
Inoltre, durante la lavorazione e la trasformazione degli alimenti, possono verificarsi perdite di materiale durante il confezionamento o il trasporto. Pertanto, è importante considerare e affrontare lo spreco alimentare in tutte le fasi della catena di produzione alimentare.
Le cause dello spreco alimentare che vedono coinvolti i consumatori possono includere l’eccesso di acquisti dovuto a promozioni o offerte, la cattiva gestione delle scorte e delle date di scadenza, la preparazione di porzioni eccessive rispetto al consumo effettivo. Anche le preferenze estetiche per alimenti perfetti e la mancanza di consapevolezza riguardo alle conseguenze dello spreco alimentare contribuiscono al problema. Inoltre, lo stile di vita frenetico e la mancanza di tempo per pianificare i pasti e utilizzare gli ingredienti in modo efficiente possono essere ulteriori fattori che portano allo spreco.
I volumi in Italia nel 2023
Ogni anno in Italia vengono sprecati in media 8,65 milioni di tonnellate di cibo posizionandoci come terzo paese in Europa dopo la Francia con 9 milioni di tonnellate e la Germania con 10,9 milioni.
Però c’è una notizia positiva! Nell’ultimo anno, in Italia, lo spreco di cibo nelle case è diminuito del 12% rispetto al 2022 secondo il WWF, che evidenzia un aumento percentuale al Sud (8% in più rispetto alla media nazionale) e nelle famiglie senza figli (38% in più rispetto alla media nazionale). Questo si traduce in 6,5 miliardi di euro sprecati solo quotidianamente e più di 9 miliardi lungo l’intera filiera, dal campo alle nostre tavole.
Questi dati rappresentano un importante richiamo all’azione e alla solidarietà La consapevolezza di quasi 3 milioni di persone che lottano per nutrirsi adeguatamente e del 10% della popolazione che vive in povertà ci spinge a rafforzare gli sforzi per garantire a tutti un accesso equo e dignitoso al cibo. Questa consapevolezza ci unisce nel perseguire soluzioni inclusive e sostenibili per ridurre le disuguaglianze alimentari e promuovere il benessere per tutti i cittadini. Questo è anche uno degli obiettivi dell’agenda 2030.
Cosa significa fare una spesa consapevole?
Spesa consapevole significa prestare attenzione a ciò che compri e mangi. Guardi se i prodotti sono freschi, se sono di stagione, e leggi gli ingredienti e le etichette sui cibi confezionati.
Capita spesso di fare la spesa senza pensarci troppo? Possiamo fare molto per evitare di sprecare cibo, come essere più attenti a ciò che compriamo e a quanto effettivamente serve. Un modo per fare una spesa più consapevole è controllare le quantità, leggere le etichette e non farsi ingannare da pubblicità che ci spingono ad acquisti impulsivi.
Noi possiamo fare tanto per evitare gli sprechi aumentino o continuino a persistere come negli ultimi anni. Vediamo come!
3 consigli su come fare una spesa consapevole
Acquistare a km0 o direttamente dal produttore
Il km0, conosciuto anche come ‘’filiera corta’’, è una tipologia di commercio che favorisce la connessione diretta tra produttori e consumatori, riducendo al minimo il numero di intermediari nella catena di distribuzione. Promuove in questo modo, anche la salvaguardia del territorio, la scoperta delle risorse naturali e i prodotti tradizionali.
Quindi i prodotti km0 sono alimenti o beni coltivati, prodotti o trasformati in un’area geografica limitata, di solito entro un raggio di pochi chilometri dal punto di vendita o dal luogo di consumo.
Inizialmente, questi prodotti includevano carne, frutta, verdura, cereali, miele e i suoi derivati; con il passare degli anni, la gamma dei prodotti a km0 si è rapidamente ampliata, coinvolgendo settori diversificati come formaggi e vini.
Ciò ha portato ad una varietà crescente nell’offerta, consentendo ai consumatori di acquistare con consapevolezza e conoscere bene la lavorazione e la provenienza dei prodotti, senza dover dipendere esclusivamente dalle grandi distribuzioni.
Prestare attenzione ai packaging e imballaggi di plastica
Quando si fa la spesa, portare con sé delle borse riutilizzabili, preferibilmente in tela, può essere una scelta ottimale per fare acquisti senza dover utilizzare buste di plastica, ad esempio. Avere sempre con sé delle borse resistenti e riutilizzabili è un piccolo gesto ma rappresenta un’ottima abitudine per essere più sostenibili e non sprecare inutilmente i sacchetti offerti dai supermercati ad ogni spesa.
Acquistare prodotti da servizi di spesa antispreco
Alla luce di tutto quello che abbiamo detto finora, da qualche anno fortunatamente sono entrati in gioco dei servizi che hanno una grande consapevolezza su questa emergenza legata allo spreco alimentare cercando di offrire delle soluzioni che sappiano venire incontro alle persone e sensibilizzandole su questo tema così delicato e così anche sottovalutato.
Alcuni di questi servizi possono essere: Babaco Market e Too Good To Go che andremo a conoscere meglio.
BABACO MARKET: l’app per una spesa fuori dall’ordinario
Cos’è Babaco Market e come funziona
Durante il lockdown causato dal Covid-19 c’è stato un cambiamento dei consumatori nel rapportarsi con il cibo e con i metodi di acquisti online, per questo nel maggio del 2020 Francesco Giberti fonda Babaco Market.
Questo servizio di consegna a domicilio di frutta e verdura è nato principalmente perché il CEO e founder aveva capito la crescita dei servizi di spesa online e la maggior consapevolezza che le persone stavano acquisendo per quanto riguarda dei consumi più sostenibili, fino ad arrivare a collaborare con più di 100 produttori e attivandosi per il momento tra Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, inserendosi nella filiera distributiva alimentare recuperando i prodotti con imperfezioni estetiche che non trovano uno sbocco commerciale nei principali canali distributivi combattendo, in questo modo, lo spreco alimentare.
Un’idea innovativa al servizio dell’economia circolare
L’immediato successo e originalità del servizio offerto da Babaco non si è mai fermato, anzi ha continuato progressivamente a trovare idee originali per dimostrare il suo impegno verso la lotta allo spreco alimentare e di mettersi al servizio dell’economia circolare.
A tal proposito, il brand ha ampliato il proprio servizio con “La Bottega”, questa aggiunta permette di integrare alle proprie box di frutta e verdura anche dei prodotti da dispensa come birra e succhi realizzati con ingredienti considerati “imperfetti” o provenienti da iniziative di economia circolare.
Inoltre, sempre con attraverso ‘’la bottega’’ si supportano progetti sociali come la produzione di mandorle da parte di detenuti e si favoriscono le eccellenze italiane acquistando prodotti realizzati con materie prime di alta qualità provenienti da cooperative o presidi Slow Food.
Le box di Babaco Market
Come funziona il servizio Babaco Market?
Il servizio Babaco Market funziona nel seguente modo: ogni settimana, il team di Babaco seleziona attentamente i prodotti per creare delle box, basandosi esclusivamente sulla stagionalità e sulle esigenze dei raccolti. Il consumatore ha la possibilità, fino a 48 ore prima della consegna, di aggiungere alla propria box gli articoli di cui ha bisogno e attendere comodamente la consegna a domicilio.
Le box si presentano in due formati principali:
Jungle Box, la più ampia, che contiene 10 kg di frutta e verdura con almeno 8 varietà di prodotti
Bonsai Box, da 6 kg, con 7 varietà di prodotti.
Dopo aver scelto la box, il consumatore può optare per un abbonamento settimanale o bisettimanale.
Babaco si occupa delle consegne tramite furgoncini elettrici, cercando di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente.
Too Good To Go: abbiamo detto no allo spreco
Cos’è Too Good To Go e come funziona
Nata in Danimarca nel 2015 da un gruppo di ragazzi e presente in Italia dal 2019, Too Good To Go è un’applicazione mobile che connette gli utenti a vari ristoranti e negozi alimentari per acquistare, a un prezzo scontato, il cibo invendutoalla fine della giornata, che altrimenti rischierebbe di essere gettato. Una volta che l’utente ha concesso l’accesso allapropriaposizione, può visualizzare tutti i partecipanti al progetto e prenotare il ritiro di una box al fine di contrastare lo spreco alimentare nel modo più efficace possibile.
Questa applicazione offre un sistema estremamente semplice e intuitivo sia per i commercianti che per gli utenti.
All’interno dell’applicazione è possibile visualizzare bar, ristoranti o negozi alimentari nelle vicinanze e la disponibilità dei prodotti arrivati a fine giornata; inoltre, c’è la possibilità di acquistare direttamente dall’applicazione, a un prezzo ridotto la “magic box” contenente un mix di alimenti sconosciuti al compratore, che altrimenti rischierebbero di essere buttati via.
Salvare il cibo è un impegno verso l’ambiente, la società e l’economia
Tra gli obiettivi di Too Good To Go c’è anche quello di trasformare l’interesse e la consapevolezza delle persone in un’arma contro gli sprechi alimentari anche in altri campi che riguardano la produzione e distribuzione del cibo. Per questo motivo, ad esempio durante la Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi alimentari, hanno lanciato l’iniziativa “Il cibo non si butta” coinvolgendo degli chef, come Carlo Cracco, che hanno preparato delle speciali “Chef Box”.
Questi validi alleati consentono di compiere gesti concreti e di assumere un ruolo attivo nella lotta allo spreco. Allo stesso tempo, rappresentano un’azione estremamente utile per tutte quelle attività commerciali che hanno aderito, poiché permette loro di incontrare nuovi clienti a favore di comportamenti responsabili e di ridurre i rifiuti derivanti dai loro prodotti.
Le box di Too Good To Go
Cosa c’è nelle box di Too Good To Go?
Non lo sai!
Il contenuto delle box può variare a seconda dei negozi e dei ristoranti partecipanti, includono prodotti alimentari che sono ancora buoni da consumare ma che non possono essere venduti al prezzo normale.
Ad esempio, una box potrebbe contenere panini, insalate, prodotti da forno, frutta, verdura, e così via. Ogni negozio o ristorante può decidere cosa includere nelle loro box in base a ciò che hanno disponibile in surplus alla fine della giornata.
Quindi cosa si può ordinare su Too Good To Go?
Dopo aver individuato il locale presso il quale si desidera fare acquisti, è possibile scegliere la dimensione della box (piccola, media o grande), corredata da una breve descrizione generica del pacchetto. Inoltre, poiché non conosciamo il contenuto delle box, è disponibile una sezione dedicata agli ingredienti e alle allergie, nel caso sia necessario specificarne alcune.
La Box Dispensa di To Good To Go
Ma, gli errori operativi o le stampe sbagliate sulle etichette possono complicare la vendita di alcuni prodotti alle aziende distributrici. Di conseguenza, alimenti perfettamente buoni e commercializzabili rischiano di essere sprecati, con un impatto negativo sull’ambiente. Per affrontare questa problematica, Too Good To Go ha introdotto la Box Dispensa: un contenitore in cui vengono accuratamente selezionati prodotti vari, capaci di conservarsi a temperatura ambiente per lunghi periodi.
Infatti come riporta l’azienda sui propri canali:
Lo spreco alimentare è un problema enorme che coinvolge tutti i protagonisti della filiera. Mentre le nostre Surprise Bags aiutano rivenditori e negozi a salvare cibo, siamo consapevoli che una grande quantità di cibo perfettamente integro, buono ed adatto ad essere consumato andrà ancora sprecato durante la fase di produzione. Ecco perché siamo entusiasti di lanciare Box Dispensa in Italia in collaborazione con alcune delle più importanti aziende dell’industria alimentare italiana ed internazionale. Il nostro esclusivo modello di business win-win-win consiste nell’aiutare le aziende a capire che avere a cuore il bene del pianeta fa bene anche al business. Insieme, possiamo fare una differenza significativa e avere un impatto ancora più positivo
Mirco Cerisola, Italian Country Director di Too Good To Go.
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