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Il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) è una di quelle realtà che dimostrano quanto valore ci possa essere in ciò che solitamente consideriamo “rifiuto”.

Il suo obiettivo? Trasformare la frazione organica (gli scarti alimentari provenienti da cucine e mense che vengono conferiti nell’umido) in compost e biometano.

Crediti: LinkedIn
In occasione di Ecomondo 2025, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Ambrogio Pigoli, che ci ha raccontato il lavoro del Consorzio Italiano Compostatori.
Pigoli fa parte dello staff tecnico del Consorzio e si occupa di condurre ricerche sul compost e sui benefici che questo porta al suolo e all’agricoltura.
L’eccellenza italiana del riciclo organico
Il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) è un’associazione senza scopi di lucro attiva da oltre 30 anni, punto di riferimento in Italia per il riciclo della frazione organica. Riunisce più di 150 soci (tra gestori di impianti, enti di ricerca, laboratori, aziende di macchinari e autorità locali) impegnati nella produzione di compost e biometano.
La sostenibilità per noi è principalmente ambientale, e si concentra sulla salute del suolo, che ha un’importanza centrale.
Ambrogio Pigoli, tecnico del CIC
Insieme, queste realtà portano avanti l’obiettivo comune di chiudere il cerchio dell’economia circolare con trasparenza, qualità e innovazione.
Dalla raccolta differenziata al compost di qualità: un modello di economia circolare
La frazione organica dei rifiuti è la parte più consistente proveniente dalla raccolta differenziata, che può, e deve, essere valorizzata grazie al recupero di materia ed energia, uno scarto che diventa risorsa.
Ed è proprio qui che il lavoro del CIC diventa fondamentale.
Il Marchio Compost di Qualità CIC

Per garantire standard elevati, il Consorzio ha creato già nel 2003 il Marchio “Compost di Qualità CIC”, un sistema volontario che attesta la qualità del compost prodotto dai soci.
Non è solo un’etichetta, ma una vera promessa di trasparenza e fiducia per chi cerca prodotti con filiera verificata.
Gli impianti associati che aderiscono al programma in modo volontario, vengono sottoposti a verifiche periodiche e analisi di laboratorio del compost che ne valutano il rispetto della normativa e del Regolamento del Marchio CIC.
Il nostro focus è portare in agricoltura un prodotto riciclato, utile e utilizzabile.
Ambrogio Pigoli, CIC
Questo garantisce un prodotto capace di migliorare la struttura del suolo, aumentare la biodiversità microbica e ridurre la necessità di fertilizzanti chimici, aiutando anche a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Dal biogas al biometano: energia che nasce dai rifiuti
Ma non solo recupero di materia. Grazie agli impianti di digestione anaerobica, un processo biologico che avviene in assenza di ossigeno, i microrganismi “digeriscono” la sostanza organica e producono una miscela di gas, il biogas, un combustibile rinnovabile, che viene successivamente raffinato per ottenere il biometano, una valida alternativa ai combustibili ottenuti da fonti fossili.

Il biometano può essere immesso nella rete nazionale, utilizzato per alimentare veicoli o per produrre elettricità e calore, rendendo così gli scarti organici una fonte di energia pulita e locale.
Rigenerare il suolo, rigenerare il futuro
Quando si parla di economia circolare, si tende a pensare a tecnologie, numeri e processi complessi.
Ma per il CIC la vera sostenibilità parte da un concetto molto più semplice: prendersi cura del suolo.
Il compost è un vero alleato della natura: un fertilizzante naturale che fornisce alla terra nutrienti, la aiuta a trattenere l’acqua e partecipa nell’aumentarne la biodiversità, facendo rinascere i terreni impoveriti.
Negli ultimi anni la consapevolezza è cresciuta, ma, come dice lui stesso, “non è mai abbastanza”. Oggi le persone sono più attente, ma serve continuare a raccontare, spiegare, sensibilizzare.
Un messaggio che suona come una chiamata all’azione collettiva: perché rigenerare il suolo significa rigenerare il futuro.
Comunicare la sostenibilità: una leva strategica per le imprese green
Parlare di compost e rifiuti organici potrebbe sembrare un argomento tecnico, da addetti ai lavori.
Grazie al lavoro dal Consorzio Italiano Compostatori, questi temi si trasformano, invece, in racconti che parlano di persone, territorio e futuro.
Noi ci occupiamo parecchio di comunicazione e cerchiamo di farlo a tutti i livelli possibili, dagli agricoltori alla politica.
Ambrogio Pigoli, CIC
Il CIC ha maturato la consapevolezza che la sostenibilità non si realizza unicamente attraverso la realizzazione di impianti o l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate, ma richiede anche la diffusione e la condivisione delle conoscenze.
E per questo la comunicazione è diventata una parte integrante del suo impegno quotidiano.
Il Consorzio lavora su più fronti: dialoga con chi il compost lo utilizza, collabora con le istituzioni, siede a tavoli politici e tecnici, locali ed europei, ed esporta il proprio know-how laddove il sistema non è ancora ottimizzato. Per promuovere un sistema di gestione dei rifiuti organici efficiente, all’avanguardia e sempre più sostenibile.

Senza dimenticare le azioni di sensibilizzazione alla popolazione, dall’ideazione di un podcast ad hoc, alle varie attività con studenti e cittadini, per educare al corretto conferimento dell’umido e alla consapevolezza dei benefici che questa, semplice, azione quotidiana comporta.
L’obiettivo è chiaro: sviluppare una cultura ambientale che parta dalle fondamenta, e renda comprensibili e accessibili a tutti il valore della materia organica e il suo ruolo nella rigenerazione del suolo.
Dal suolo alle persone: la forza circolare del cambiamento
In un momento storico in cui il Pianeta chiede soluzioni concrete, il lavoro del Consorzio Italiano Compostatori mostra che la sostenibilità non è solo un ideale, ma un percorso quotidiano, fatto di collaborazione, ricerca e attenzione ai dettagli.
Dal suolo alle persone, tutto è collegato: il compost nutre la terra, la terra sostiene la vita, e la consapevolezza delle persone chiude il cerchio.
FAQ
Cos’è il Consorzio Italiano Compostatori (CIC)?
Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza fini di lucro che riunisce oltre 150 realtà tra aziende pubbliche e private, enti di ricerca e impianti di trattamento dei rifiuti organici. Il suo obiettivo è promuovere il riciclo per produrre compost e biometano, favorendo un modello di economia circolare.
Che cos’è il compost e a cosa serve?
Il compost è un fertilizzante naturale ottenuto dal riciclo dei rifiuti organici (come scarti di cucina, residui vegetali o sfalci d’erba), che:
arricchisce il suolo di sostanza organica, migliora la sua struttura e favorisce la biodiversità microbica, aiutando le piante a crescere in modo sano e riducendo l’uso di concimi chimici.
Cos’è il biometano?
Il biometano è un combustibile rinnovabile ottenuto dal trattamento del biogas, che nasce dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici e di altre biomasse.
È una fonte di energia pulita, con caratteristiche identiche al gas naturale, ma prodotta a partire da scarti e materiali biodegradabili. Può essere immesso nella rete nazionale del gas, utilizzato per alimentare veicoli, e produrre elettricità o calore.
Perché la raccolta differenziata dell’umido è così importante?
Separare correttamente la frazione organica è il primo passo per ottenere compost e biometano che possano essere utilizzati in sostituzione dei fertilizzanti chimici e dei combustibili di origine fossile, diminuendo allo stesso tempo i rifiuti che devono essere smaltiti in discarica con conseguenti emissioni climalteranti e aumentando il carbonio stoccato al suolo.
Un umido “pulito” (senza impurità e materiali non biodegradabili) consente di chiudere il ciclo naturale dei rifiuti, restituendo al suolo ciò che la natura ci offre in modo sostenibile e circolare.