La Città dei 15 Minuti rappresenta un emergente modello urbanistico riconosciuto a livello globale. Questo modello rivoluziona il modo in cui pensiamo alla mobilità urbana e promuove stili di vita più sostenibili e comunità più coese. Infatti, si tratta di una soluzione sostenibile e inclusiva per migliorare la qualità della vita nelle città.
Inoltre, questo approccio supporta concretamente l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030, che mira a rendere le città e le comunità più sostenibili, inclusive e resilienti. L’Obiettivo 11 promuove un accesso sicuro e conveniente ai servizi di base per tutti i cittadini, riducendo l’inquinamento, aumentando le aree verdi e incentivando modelli di mobilità a basso impatto.
Indice
Città dei 15 Minuti: che cos’è e come funziona?
Il modello della città dei 15 minuti consiste nell’idea di base secondo la quale tutti i servizi essenziali, come per esempio il luogo di lavoro, scuola, ospedali e negozi devono essere accessibili ai cittadini entro un massimo di 15 minuti, che sia a piedi o in bicicletta.
Il modello della città dei 15 minuti consiste nell’idea di base secondo la quale tutti i servizi essenziali, come per esempio il luogo di lavoro, scuola, ospedali e negozi devono essere accessibili ai cittadini entro un massimo di 15 minuti, che sia a piedi o in bicicletta.
Ideato dal colombiano Carlos Moreno, il modello promuove città vivibili, concepite a misura d’uomo. L’obiettivo, infatti, è quello di diminuire l’impatto ambientale dovuto agli spostamenti in auto e di incentivare le interazioni sociali rafforzando il senso di comunità. Una città che segue questo modello urbanistico ha come caratteristica fondamentale la suddivisione in piccoli quartieri che offrono tutti i servizi necessari ai propri cittadini.
I 4 principi teorizzati da Carlos Moreno
Il modello urbanistico si basa su quattro principi fondamentali
- Prossimità: i cittadini devono poter raggiungere i servizi essenziali in breve tempo
- Diversità: ogni quartiere deve essere in grado di offrire un’ampia diversità di servizi, tra cui quelli essenziali
- Sostenibilità: disincentivare l’utilizzo dell’auto a favore di mezzi più sostenibili come la bicicletta o, al massimo, i trasporti pubblici per diminuire l’impatto ambientale delle città
- Inclusività: le città devono offrire servizi con accesso equo, indipendentemente dal reddito, etnia o stato sociale, per incentivare comunità coese e eguali.
I vantaggi delle 15min-City
Abbiamo visto quali sono gli ideali teorici di questi modelli urbani, ma la reale applicazione sarà davvero un vantaggio per la società?
Ripensare le città come tanti micro-centri abitati dove vivere, lavorare, accedere a servizi essenziali e trascorrere il tempo libero porta notevoli vantaggi per le persone. Il principale ed evidente è il miglioramento del Work-Life Balance.
Dal punto di vista ambientale, la possibilità di spostarsi quotidianamente in bicicletta o addirittura a piedi riduce il numero di automobili in circolazione, contribuendo così a una drastica diminuzione delle emissioni di CO2 e del traffico. Questo cambiamento porta un evidente miglioramento nella qualità dell’aria.
Una migliore qualità dell’aria, unita all’incremento degli spostamenti a piedi e in bicicletta, offre grandi benefici alla salute dei cittadini, sia fisica che mentale. Anche il poter accedere facilmente a spazi verdi e strutture sportive vicino a casa promuove l’attività fisica, fondamentale per il benessere psico-fisico.
Dal punto di vista sociale, questo modello urbano incentiva la socializzazione, creando legami più forti all’interno della comunità e riducendo le disuguaglianze tra chi vive in centro e chi in periferia.
Anche il commercio di prossimità può trarre vantaggio da questa configurazione, essendo spesso penalizzato dalla globalizzazione incontrollata e dall’overtourism che affligge le grandi città.
I rischi di emarginazione sociale sono stati considerati?
Nonostante i vantaggi della Città dei 15 Minuti, è importante considerare i potenziali rischi di emarginazione sociale associati a questo modello. Se da un lato l’obiettivo è quello di creare quartieri accessibili, sostenibili e inclusivi, dall’altro sussiste il pericolo che alcune aree urbane finiscano per svilupparsi in modo disomogeneo, con alcune zone ben servite e altre lasciate indietro.
In particolare, i quartieri meno centrali o storicamente trascurati rischiano di ricevere meno investimenti, rimanendo esclusi dai benefici della trasformazione. Questo potrebbe aumentare le disuguaglianze tra chi ha accesso ai servizi di qualità entro i 15 minuti e chi invece deve ancora dipendere da mezzi di trasporto per raggiungere scuole, ospedali o negozi.
Inoltre, il miglioramento di alcuni quartieri potrebbe portare a fenomeni di gentrificazione, con un conseguente aumento dei prezzi degli affitti e dei costi di vita, rendendo difficile per le persone a basso reddito rimanere nella propria zona di residenza. Per rendere davvero inclusivo il modello della Città dei 15 Minuti, è essenziale che le amministrazioni pubbliche adottino politiche che garantiscano investimenti equilibrati e accessibilità economica, prevenendo il rischio che alcuni cittadini vengano emarginati o costretti ad allontanarsi dai servizi essenziali.
Esistono davvero città pluricentriche?
L’esempio più di successo è Parigi, che dal 2020 usa il concetto della città dei 15 minuti per sviluppare le nuove aree della città o per rigenerare quartieri già esistenti. Sono stati creati oltre 100 parchi pubblici in zone prive di spazi verdi.
I quartieri meno serviti ricevono sostegni economici dallo stato per mantenere aperti i piccoli negozianti locali, e la micro mobilità è supportata da diffuse stazioni di ricarica elettrica.
Ci sono tante altre città, in Europa e nel mondo, che stanno cercando di integrare i principi della città dei 15 minuti nelle loro aree urbane, che sia attraverso la promozione di trasporti green, creando spazi verdi e in tanti altri modi. Scopri la trasformazione urbana in 15 minuti tramite questo link interattivo sul futuro delle città. Noterai che tra le città più attive troviamo: Londra, Helsinki, Vancouver, Bogotà e Melbourne.
Le smart cities e il futuro della mobilità verde
Per raggiungere gli obiettivi della Città dei 15 Minuti, è importante adottare politiche di mobilità sostenibile. Questo include l’espansione delle reti ciclabili, l’incentivazione dell’uso del trasporto pubblico e la promozione di soluzioni di mobilità condivisa.
Le smart cities rappresentano il futuro delle città e della mobilità sostenibile. L’uso di tecnologie avanzate come sensori, analisi dei dati, IOT e intelligenza artificiale consentono di gestire al meglio le risorse urbane, dall’ottimizzazione del traffico alla riduzione dei consumi energetici.
Le smart cities giocano un ruolo chiave se si vuole seguire il concetto della Città dei 15 Minuti. In futuro, infatti, l’integrazione della tecnologia nella creazione di un’urbanistica sostenibile sarà sempre più essenziale per creare città inclusive, sostenibili e a misura d’uomo.
La Città dei 15 Minuti offre un modello concreto da poter seguire per la creazione di città sostenibili e comunità coese. Implementare politiche di mobilità sostenibile, promuovere l’uso delle tecnologie e creare ambienti più inclusivi sono passi fondamentali per realizzare questa visione. Questo modello non solo migliora la qualità della vita dei cittadini eliminando lo stress dovuto agli spostamenti, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale e sociale, creando realtà urbane dove ogni abitante può vivere a pieno il proprio quartiere.
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