martedì , 14 Maggio 2024
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Una chiacchierata con Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia

Ci siamo fatti raccontare la realtà di Earth Day Italia, con iniziative e progetti fatti a favore della Sostenibilità.

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Pierluigi Sassi | Earth Day Italia

22 Aprile, Roma.

Ogni anno in questa data si celebra la Giornata mondiale della Terra. Una manifestazione di cinque giorni che lo scorso anno (2023), nella sua 53° edizione, ha visto più di 600 eventi e oltre 300mila visitatori accorsi per rendere omaggio al nostro pianeta e condividere interessanti novità sul tema della Sostenibilità. Ne abbiamo parlato in un articolo, presentando il programma della scorsa manifestazione.

Nella sezione “Ambiente” potete trovare anche un approfondimento su Earth Day Italia, dove abbiamo raccontato la nascita, la struttura e gli obiettivi del progetto. Oggi, per ampliare il tema, vi proponiamo un’intervista a Pierluigi Sassi, Presidente dell’associazione, che lavora ogni giorno per formare una nuova coscienza ambientale.

Sfide e gratificazioni dell’essere parte attiva del cambiamento

Tutto è iniziato negli anni Settanta, quando National Geographic Channel ha organizzato in Italia un concerto multietnico per far conoscere le diverse tipologie di musica tradizionale dei diversi paesi del mondo. In quegli anni, Pierluigi Sassi era già a capo di importanti organizzazioni di stampo ambientalista che hanno aderito e finanziato quest’iniziativa, al termine della quale è stata fondata l’associazione che noi oggi conosciamo come Earth Day Italia.

Nel 1970 fu fondata la manifestazione, che è di fatto la più importante al mondo per la tutela del pianeta.

Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia

Devo dire che la grande energia che si respirava sapendo di far parte di un evento mondiale ci ha dato tanto coraggio e tanta voglia di andare avanti. La prima manifestazione fu un semplice concerto. Ma di lì a poco abbiamo cominciato a capire la complessità del tema e l’importanza di affrontarlo non solo in una chiave di sensibilizzazione superficiale, ma di andare in profondità in mondi che potevano veramente accelerare il cambiamento e la transizione.

La svolta ci fu poi nel 2015, dopo che Papa Francesco promulgò la sua seconda enciclica “Laudato Si’ nella quale riassunse la portata dei problemi legati all’ambiente, dall’inquinamento al cambiamento climatico. In quello stesso anno fu anche siglato l’accordo di Parigi, il trattato internazionale stipulato dagli Stati Membri delle Nazioni Unite circa la riduzione delle emissioni di gas serra.

Ed Earth Day Italia passò dall’essere un semplice concerto ad organizzare quello che oggi è il Villaggio della Terra insieme a tutte le associazioni che negli anni avevano aderito al progetto e marciato a favore delle parole del Papa. Lo stesso Papa che, inaspettatamente si presentò per inaugurare la nuova manifestazione.

Da lì noi siamo diventati di fatto una piattaforma sociale nella quale coinvolgiamo tutti gli stakeholders.

”Quindi istituzioni, imprese, associazioni, cittadini, senza nessuna speculazione economica, politica, culturale, ma solo con la volontà di mettere in luce ciò che c’è oggi da difendere. Questa sensazione difficilissima da spiegare e da creare è stata il nostro grande driver. Noi abbiamo capito che era quella la chiave con la quale noi potevamo produrre cambiamento.”

Come nasce questo cambiamento?

”Noi assecondiamo la spinta che la società ci dà. La accompagniamo senza nessuna volontà di metterci in luce, ma per dare voce agli altri.”

Erano solamente in dieci, quando tutto è iniziato. Per arrivare a oggi con più di un migliaio di persone che si ritrovano coinvolte nell’organizzazione del Villaggio della Terra. Persone che si sono incontrate e, scambiandosi idee, hanno dato vita in modo del tutto naturale a nuovi progetti, nuove collaborazioni e nuove iniziative culturali di stampo internazionale.

Questo è uno dei valori aggiunti di Earth Day Italia che Pierluigi Sassi, in qualità di presidente, intende difendere dal contesto socio-politico dei tempi che corrono. In una realtà talvolta coinvolta in situazioni poco etiche – come il green washing – il ruolo di Pierluigi è quello di preservare una realtà tanto proattiva quanto sincera.

Earth Day Italia 2023: una numerosa partecipazione

Come anticipato nell’introduzione, nel 2023 le iniziative per la Giornata della Terra hanno raggiunto ben 200mila persone tramite le comunicazioni online e coinvolto più di 300mila visitatori presenti fisicamente a tutti gli eventi organizzati nel corso dei cinque giorni di manifestazione.

Questi numeri importanti sono stati raggiunti con moltissimi sacrifici da parte dell’organizzazione. Agli inizi era ancora necessario spiegare cosa fosse “Earth Day”, ma oggi le persone e le istituzioni hanno imparato a conoscere questa realtà e, tramite essa, a mettersi in discussione, e diventando a loro volta degli esempi da seguire. Dei portatori sani dei valori che l’associazione vuole trasmettere.

Se la manifestazione sia un successo o meno è difficile da stabilire. Quello che si può registrare, però, è che ogni anno la partecipazione tocca nuovi picchi di visitatori, con sempre più persone che si interessano alla sostenibilità e alle iniziative che vengono proposte nel Villaggio. Perché un cambiamento sia possibile si può partire anche solo da una persona che torna a casa con un dubbio e tanta voglia di fare del bene al pianeta per preservarne le bellezze che ancora non sono andate distrutte e perdute.

Ma quale significato ha Earth Day per il proprio presidente?

Per Pierluigi Sassi è un’altra grande sfida, che ovviamente lo tocca sul personale.

“Per convincere gli altri, prima di tutto devi essere un testimone, non un predicatore.”

Ed è per questo che ha preso una scelta molto importante: rendere la sua vita privata coerente con il percorso professionale da lui intrapreso. Come?

Innanzitutto eliminando l’utilizzo di un’automobile personale e cambiando la propria alimentazione, ha poi scelto di dare molta più importanza alla stagionalità dei prodotti.

“Più che altro bisogna cambiare il proprio approccio alla vita. Perché si può fare la scelta più drastica del mondo, ma se non si cambia il proprio stile di vita, non cambieranno mai le cose. Bisogna trovare il piacere della sostenibilità.

Promuovere una coscienza sostenibile tra i giovani

I giovani sono la strada più veloce che abbiamo per il cambiamento. Il loro essere nativi ecologici e digitali è un grosso vantaggio per noi perché hanno molto a cuore il tema della sostenibilità. Banalmente, quando ero giovane, io desideravo un SUV. Adesso invece un giovane sceglierebbe il car sharing.

Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia

Tutto ciò rende il processo di sensibilizzazione molto più tempestivo e capillare. Ai giovani, che sono molto recettivi sui temi riguardanti la salvaguardia dell’ambiente, è stato aggiunto un lavoro di comunicazione non indifferente.

Per avere più peso nelle politiche di sostenibilità globali, tantissimi giovani da oltre 150 paesi sono stati invitati a partecipare a “Youth For Climate”, un’iniziativa delle Nazioni Unite. È stato chiesto loro di elaborare dei progetti a tema Sostenibilità da presentare a diversi decision maker. L’obiettivo è far sì che le idee dei giovani, destinatari di questo pianeta, siano considerate in futuro, quando saranno affrontati i temi da loro selezionati durante i negoziati.

Com’è la situazione in Italia?

Le aziende e le istituzioni del nostro paese sono attente sui temi della sostenibilità? Come contribuiscono alla missione di Earth Day Italia per un futuro più green?

Per rispondere a questa domanda è importante considerare il contesto economico e finanziario attuale. Viviamo in una società antropocentrica, dove si osserva un’evoluzione della geologia del pianeta a beneficio dell’uomo. In questo scenario, il nostro ruolo si intreccia strettamente con la finanza.

La finanza, spesso guidata da imprese multinazionali, gioca un ruolo chiave nel plasmare le decisioni a livello statale, influenzando le istituzioni. Tale sistema, sebbene non abbia sempre posto al centro le preoccupazioni ambientali, offre l’opportunità di riconsiderare e riformulare le nostre priorità, aprendo la strada a un futuro più sostenibile e attento al pianeta. Questo, come sappiamo, è un percorso che richiede tempo.

Oggigiorno, dopo aver a lungo mantenuto una mentalità poco sostenibile, la finanza si è accorta che questa politica non è più sostenibile per il pianeta, e gli investimenti fatti stanno tornando indietro in perdita a causa di incidenti derivati dal cambiamento climatico. Vi è un significativo aumento del rischio d’impresa. […]

Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia

Ecco perché ora si stanno tutti muovendo a promuovere dei comportamenti virtuosi. Dicono che bisogna essere sostenibili e che tutte le aziende devono rispondere a dei criteri ESG, cioè Environment, Social and Governance, rispettosi del pianeta, dell’ambiente. Purtroppo non è una strada percorribile nel breve periodo per tamponare i danni economici in atto. Il problema è che non rientrando nei parametri indicati, le aziende non potranno richiedere finanziamenti per adattarsi alle richieste.”

Ecco perché risulta sempre più importante che associazioni come Earth Day Italia prendano in mano la comunicazione ambientale. Per creare nuovi processi di sviluppo sostenibili non solo per le multinazionali, ma anche per le piccole e medie imprese.

Le iniziative di Earth Day sul territorio italiano

Oltre alla primaria scelta di lavorare sulla comunicazione ambientale per sensibilizzare le nuove generazioni, Earth Day Italia ha preso un’altra importante decisione: creare delle società di investimento.

L’obiettivo è spezzare la catena attualmente presente secondo la quale da una parte vi è un’associazione che denuncia degli illeciti ambientali e dall’altra qualcuno che si adopera per risolverli. L’associazione di Sassi, invece, si vuole posizionare esattamente nel mezzo. Investendo nella Green Economy. A partire dalle comunità energetiche.

”Le grandi aziende energetiche non possono dominare il mercato dell’energia se l’energia solare è di tutti. Quindi anche noi dobbiamo produrre energia. Questo ci mette in un rapporto diverso tra cittadini e grandi multinazionali dell’energia. Rende i cittadini degni di produrre e di vendere al pari loro, di servire la comunità, di pensare alla povertà energetica”

Quindi investire in questo vuol dire investire in un cambio culturale, non solo in un cambio di produzione energetica.

In questo modo aiutano i poveri ad essere “bancabili”, cioè visibili agli occhi delle banche a cui chiedere prestiti e finanziamenti per migliorare la propria situazione socio-economica. Un aiuto anche per tutte quelle start-up nate per creare e mettere in atto progetti a favore del nostro pianeta. Come le proposte presentate dai giovani al “Youth For Climate”. Iniziative che Earth Day ha già cominciato a finanziare e che vorrebbe veder fiorire.

Investire nell’Efficienza Energetica

Il terzo obiettivo di Earth Day Italia: abbattere le emissioni di CO2 prodotta dagli spostamenti delle flotte aziendali.

“Ci siamo resi conto che anche noi, seppur nel nostro piccolo, possiamo rivestire i panni di finanziatori e giocare la nostra partita. Possiamo quindi cercare di produrre attivamente il nostro cambiamento nel mondo economico.”

Earth Day | Easy4green
Photo credit: Callum Shaw | Unsplash

Ecco quindi che nasce una piattaforma di blockchain che punta a dare certificati bianchi alle imprese che decidono di investire nel cambiamento, con ottimi risultati. Un altro incredibile acceleratore per una società più sostenibile.

Panorama degli Obiettivi e Traguardi Futuri

Insomma, dopo tutte queste iniziative, quali sono le prospettive di Earth Day Italia? E quali le speranze per il futuro?

“La mia speranza personale è che si inneschi un effetto domino. Purtroppo la buona volontà non basta. I sociologi ci dicono che se compattiamo tutte le azioni che mirano ad un obiettivo comune, ad un certo punto può trasformarsi in una moda, raccogliendo maggiori consensi.”

Al momento molte delle iniziative sono composte da azioni isolate, senza un pattern preciso, non sono organizzate e quindi il loro effetto benefico ne risulta quasi smorzato. Dovrebbero essere organizzate meglio per raggiungere quella “massa critica” che arriva a coinvolgere molte più persone.

Questo è l’auspicio. I nostri obiettivi, oltre a quelli che abbiamo descritto, sono quelli di creare un luogo di formazione mondiale che inverta le regole del gioco.

Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia

”Noi abbiamo creato un network che si chiama Università per la Terra, dove i ragazzi possono venire a imparare i problemi dell’ambiente dai luoghi della sofferenza. Quindi imparare la deforestazione direttamente da un agronomo dell’Amazzonia. O imparare il problema dell’acqua da un esperto di acqua di Israele. L’emigrazione da un esperto della Libia. E così via…”

Vorrebbero, infatti, che i ragazzi imparassero non solo le informazioni tecniche, ma anche un vissuto personale. Con tutta la passione e il coinvolgimento che questo comporta. Perché i problemi relativi all’ambiente sono diversi in ogni parte del mondo. Ma per quanto possano sembrarci lontani, coinvolgono tutti noi, in quanto esseri umani, in egual modo.

Un’enorme passione nasce e scaturisce dalle parole di Pierluigi Sassi, che ha voluto condividere con noi i suoi valori e il suo percorso di vita, sia privata che professionale. Non possiamo che augurargli che tutti i suoi obiettivi possano vedersi un giorno realizzati.

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