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Il carrello della spesa degli italiani sta diventando sempre più sostenibile. Secondo un rapporto dell’ANSA, circa un prodotto di largo consumo su cinque ha indicazioni legate alla sostenibilità ambientale sulla confezione. Questi prodotti rappresentano un mercato di 9,2 miliardi di euro.
L’aumento della domanda (+ 4,5%) indica un interesse crescente dei consumatori per prodotti che dichiarano in etichetta la sostenibilità di questi, oltre all’impegno dell’azienda nel ridurre l’impatto ambientale.
Cosa significa spesa sostenibile e come si fa?
I consumatori stanno sempre più orientando le loro scelte di acquisto verso prodotti sostenibili. Nasce così la spesa sostenibile, che si differenzia da una spesa tradizionale per l’attenzione alla riduzione degli sprechi, all’uso di imballaggi di plastica, al riciclo, all’impatto sulla propria salute e al rispetto della stagionalità e delle produzioni locali.
5 consigli per una spesa sostenibile e un carrello antispreco
Ridurre gli sprechi
Quando si fa la spesa, è importante evitare di acquistare grandi quantità di prodotti facilmente deperibili. Pasta e riso possono essere conservati per lungo tempo, mentre frutta e verdura hanno una data di scadenza più breve e potrebbero andare a male se non consumati in tempo.
È fondamentale considerare la cosiddetta “shelf-life” di un prodotto. La “vita a scaffale” rappresenta il periodo di tempo in cui un prodotto può essere conservato in un negozio o in casa prima di diventare inadatto alla vendita o al consumo. La data di scadenza è collegata a questo concetto, perché rappresenta il giorno entro cui un bene deperibile mantiene le sue caratteristiche senza diventare un pericolo per la salute dei consumatori.
Questa attenzione alla sicurezza alimentare non solo preserva la salute del consumatore, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale, evitando sprechi di risorse.
Ridurre gli imballaggi di plastica
Secondo l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, nel 2021, i prodotti più performanti sono stati quelli confezionati con bioplastica brevettata, che hanno registrato un aumento del 48% nelle vendite, insieme alla certificazione Ok-Compost e all’indicazione “compostabile”.
Ad oggi i consumatori attribuiscono grande importanza alla riciclabilità della confezione nel settore alimentare e il 54% degli italiani ha affermato che potrebbe smettere di acquistare prodotti senza packaging sostenibile.
La consapevolezza del pubblico ha portato a una diminuzione nell’uso, ad esempio, delle buste di plastica, con sempre più persone che optano per alternative riutilizzabili, come le buste di tela o in iuta.
Queste possono essere portate sempre con sé, riducendo la dipendenza dai sacchetti biodegradabili, che non sempre si decompongono rapidamente.
Rimanendo nel settore alimentare, la preferenza per prodotti con meno imballaggi è un passo importante e l’opzione migliore rimane l’acquisto di alimenti sfusi. Negli ultimi anni, sono emerse attività commerciali come il Negozio Leggero. Nato in Italia nel 2009,
si vanta di essere la prima rete al mondo di negozi specializzati nella vendita di prodotti sfusi.
L’obiettivo principale è semplificare e rendere felice la scelta di uno stile di vita Zero Waste. Il negozio invita i clienti a portare i propri contenitori, riducendo così i rifiuti da imballaggio.
Riciclare correttamente i rifiuti
Il riciclo dei rifiuti è una pratica fondamentale per promuovere la sostenibilità e il processo mira a recuperare materiali utili dai rifiuti, riducendo l’impatto legato allo smaltimento in discarica.
I principali materiali riciclabili sono legno, vetro, carta, tessuti, alluminio, acciaio, plastica e rifiuti organici. La plastica merita un’attenzione particolare perché è composta da vari tipi di materiali e il suo processo di riciclo richiede macchinari specializzati.
Il movimento Zero Waste si impegna a ridurre al minimo gli sprechi. La rete è nata nel 2017, grazie a Francesca (@ilbeautysauro) che, condividendo un post sul suo profilo Instagram, è arrivata a radunare oltre trenta persone provenienti da tutta Italia con l’obiettivo comune di scambiarsi consigli per ridurre i propri rifiuti. Il gruppo Facebook “Rete Zero Waste” conta oggi più di 16.000 membri. Il profilo Instagram @retezerowaste, invece, più di 25.000. @retezerowaste, invece, più di 25.000.
La rete coinvolge persone nella gestione delle piattaforme social e nell’organizzazione di eventi a nome della comunità. La presenza sui territori è consolidata attraverso Gruppi Locali che promuovono attività di sensibilizzazione e aggregazione, con lo scopo di formare una realtà locale in grado di rappresentare sul proprio territorio la Rete Zero Waste.
Cambiare le proprie abitudini alimentari
Prodotti non sicuri potrebbero mettere a repentaglio la nostra salute.
Per quanto riguarda le uova, ad esempio, bisogna preferire allevamenti nazionali e si possono acquistare anche al supermercato, ma preferibilmente sfuse o in confezioni di cartone, per evitare gli imballi di plastica.
Fare attenzione agli allevamenti, è bene sapere quali siano i luoghi in cui le galline vengono allevate a terra e in cui possono usufruire di uno spazio adeguato per crescere.
Anche la scelta dei mangimi per le galline è importante, un’alimentazione equilibrata fornisce i nutrienti essenziali di cui hanno bisogno per mantenere una buona salute e sostenere la produzione di uova.
Scegliere prodotti locali e a KM0
Il concetto di spesa sostenibile implica anche un consumo consapevole, con una preferenza per i prodotti locali e stagionali, noti come Km0.
Questo approccio aiuta a ridurre le emissioni inquinanti legate ai trasporti a lunga distanza, favorendo prodotti più ecologici, ma anche più sani e sicuri.
Nonostante le preferenze personali, se desideriamo consumare prodotti, ad esempio, come l’avocado, si consiglia di optare per una scelta locale, come l’avocado siciliano.
In Italia, alcuni frutti che richiedono attenzione per quanto riguarda la stagionalità sono i limoni, le mele e le pere, mentre tra le verdure si annoverano l’aglio, le bietole, le carote, i cavolfiori, le patate e il sedano. Per sostenere l’economia locale, sarebbe opportuno acquistare da botteghe del territorio o direttamente dai produttori e, a tal fine, sono stati istituiti i Gruppi di Acquisto Solidale.
I cosiddetti “Gas” sono oggi presenti in tutta Italia e si tratta di un gruppo di persone che si coordina per individuare luoghi di approvvigionamento sostenibili nella propria zona di provenienza.
Infine, l’acquisto di prodotti a Km0 o provenienti dalle zone circostanti supporta l’occupazione, promuove lo sviluppo economico e favorisce la formazione e l’impiego dei giovani.
Coop: un’azienda italiana leader nella green economy
Coop è un’azienda che sta dimostrando che è possibile coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale. La loro attenzione alla green economy è un esempio per le aziende italiane e un contributo importante alla transizione verso un’economia più sostenibile
Roberto Azevêdo,
Direttore Generale Dell’Organizzazione Mondiale Del Commercio (WTO)
Green economy è un concetto che sta guadagnando sempre più importanza nel mondo aziendale trattandosi di un modello economico che mira a sviluppare attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Un’azienda italiana impegnata in iniziative di green economy è la Coop, una delle più grandi catene di supermercati del nostro Paese. L’azienda ha adottato una serie di misure per ridurre l’impatto ambientale delle sue attività e promuovere stili di vita sostenibili.
Un esempio di azienda sostenibile
Coop si impegna all’adozione di un modello di sviluppo sostenibile che soddisfi i consumatori e preservi l’ambiente. Concentrandosi sulla riduzione dei rifiuti, agisce direttamente sugli imballaggi, promuovendo strategie di riduzione, riutilizzo, recupero e riciclo.
L’azienda promuove campagne per la tutela dell’ambiente, utilizzando innovazioni tecnologiche, studi scientifici e la creazione di aree verdi
Guidare i consumatori verso una spesa sostenibile
Coop incoraggia i suoi clienti a fare una spesa intelligente e senza sprechi, ad esempio, il primo suggerimento che dà è di dedicare uno spazio nel frigo ai prodotti prossimi alla scadenza, facilitando la gestione degli alimenti con scadenze urgenti.
Il secondo consiglio è stabilire un menù settimanale, permettendo di pianificare i pasti e ridurre gli acquisti eccessivi. Questo approccio aiuta a prevedere i cibi da consumare durante la settimana, diminuendo gli sprechi.
Il terzo consiglio consiste nel creare una lista della spesa scientifica, cioè adottare il metodo scientifico alla lista della spesa. Prima di fare la lista, si parte dall’osservazione: si consiglia di verificare gli ingredienti già presenti in frigorifero e dispensa per evitare duplicazioni e acquisti non necessari.
Ma l’impegno di Coop non finisce qua.
Da oltre 40 anni, Coop si impegna a educare i bambini e i ragazzi al consumo consapevole e alla cittadinanza attiva attraverso progetti culturali.
La cooperativa supporta le scuole con proposte educative su vari temi, dalla sicurezza alimentare alla parità di genere.
L’obiettivo è far sì che i bambini e i ragazzi sviluppino una visione autonoma sulle scelte di consumo. La Coop coinvolge ogni anno circa 150.000 bambini e ragazzi, oltre 7.500 insegnanti e 6.500 scuole in circa 600 comuni, offrendo gratuitamente oltre 6.000 attività educative.
L’impegno per ambiente di Coop: la Linea Vivi Verde
Vivi Verde linea di prodotti Coop, progettata con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, offrendo opzioni sostenibili durante la spesa quotidiana. I prodotti alimentari provengono da agricoltura biologica, escludendo OGM, fitofarmaci e fertilizzanti chimici.
Promuovono anche il benessere animale e sono soggetti a rigorosi controlli di certificazione.
Non si limita agli alimenti, ma offre anche prodotti ecologici come pile ricaricabili, detersivi sfusi, piatti e bicchieri monouso compostabili e cancelleria realizzata con materiali riciclati.
Le azioni di Coop per incentivare una spesa sostenibile e antispreco
Coop ha lanciato di recente la linea “Gli Spesotti” che sono circa 300 prodotti a prezzi più accessibili per contrastare l’effetto dell’inflazione sul potere d’acquisto delle famiglie italiane. Tra il 2021 e il 2023, il costo dei beni alimentari e delle bevande è aumentato del 21,3%, portando a un cambiamento nelle abitudini di spesa delle persone.
La linea include prodotti per la colazione, pasta, alimenti surgelati, pulizia della casa e altro ancora. Per mantenere gli standard di qualità pur riducendo i costi, Coop ha scelto materie prime italiane e ha ottimizzato la logistica.
Gli Spesotti di Coop riflettono l’impegno dell’azienda nel fornire opzioni convenienti senza compromettere sicurezza ed etica.
I prodotti e l’impatto sull’ambiente
Non solo la linea Vivi Verde, l’azienda ha introdotto anche tutta una serie di prodotti ecologici e a km0, in modo da ridurre in maniera esponenziale l’impatto del trasporto e promuovere l’economia locale.
Importante segnalare l’iniziativa promossa dal colosso della distribuzione nella lotta ai pesticidi, i primi obiettivi sono stati raggiunti e già nel 2019 ben 25 filiere ortofrutticole (dalle ciliegie ai meloni, dall’uva alle clementine) sono state coinvolte in una tipologia di coltivazione alternativa che esclude molecole chimiche per ottenere prodotti con -70% di residui di pesticidi.
L’azienda ha poi implementato un sistema di riciclaggio dei rifiuti e recupero della plastica consentendo di risparmiare, dal 2018 al 2021, un quantitativo vicino alle 8.500 tonnellate di plastica vergine. Un risultato straordinario, abbracciato anche nella nota campagna “Toh, chi si rivede!” nata dalla collaborazione con il Brand Guzzini, con la quale sono state create intere linee di prodotti derivati da plastica riciclata.
Coop agisce anche nella dimensione sociale della green economy, adottando politiche per creare un lavoro equo e sostenibile, tra cui la promozione di un orario di lavoro equilibrato e di condizioni di lavoro sicure per i propri dipendenti. Inoltre, ha sviluppato programmi di formazione e sensibilizzazione per i propri dipendenti e per i clienti.
Alla luce delle numerose iniziative, chi lo sa, magari tra qualche anno, la green economy diventerà semplicemente “economy” grazie all’impegno di aziende come la Coop
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