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Agenda 2030

Armani a sostegno della sostenibilità: il contributo all’Agenda 2030.

Come l'iconica azienda di moda italiana sta lavorando per perseguire gli obiettivi della sostenibilità.

Gruppo Armani

Armani è una delle più famose aziende di moda italiane che sta lavorando attivamente per perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Fondata nel 1975, è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale e a promuovere la sostenibilità in ogni aspetto del suo business.

Il noto Brand sta impegnando le proprie risorse su diversi fronti, dalla riduzione delle emissioni, alla salvaguardia del mondo animale abolendo l’utilizzo delle pellicce, fino ad un piano d’ampliamento del verde.

Andiamo a vedere le iniziative nel dettaglio!

Il contrasto ai cambiamenti climatici è un impegno molto complesso che richiede grandissima dedizione e che deve riguardare l’intero processo produttivo. Il concetto di sostenibilità, infatti, va adottato a 360°, producendo meno e meglio, selezionando materie prime a basso impatto ambientale, cercando sempre processi innovativi, riducendo gli sprechi e gli scarti, utilizzando fonti di energia rinnovabili e, in questo modo, diminuendo le emissioni dannose per il pianeta.

Giorgio Armani

Armani Green Project

Nel 2020 Emporio Armani conferma il suo attivo coinvolgimento verso gli obiettivi dello sviluppo sostenibile con il progetto Emporio Armani Green Project.

Il progetto è volto all’ampliamento del verde in nove diverse parti del mondo dove il brand opera, in collaborazione con realtà locali. L’iniziativa parte da Milano dove Emporio Armani sostiene il progetto ForestaMIper la valorizzazione e l’implementazione di aree verdi all’interno della città e che prevede la piantumazione di tre milioni di alberi entro il 2030. La bella iniziativa è stata poi estesa anche alle città di Londra, New York e Hong Kong e verrà allargata ad altre città.

Inoltre, negli ultimi anni il Brand ha sostenuto l’iniziativa Climate Crisis Fund del WWF Italia dedicata alla lotta al cambiamento climatico e ai suoi impatti in diverse aree del mondo contribuendo alla protezione e conservazione dell’Artico. Nel 2020 i fondi sono andati anche a favore della tutela dei gorilla, una specie in via di estinzione che va salvaguardata.

Armani

Il Gruppo rende ancora più concreto il suo impegno annunciando i suoi obiettivi
di riduzione delle emissioni di gas serra, approvati dalla Science Based Targets initiative.
Gli obiettivi prefissati sono stati giudicati coerenti con il contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C, come previsto dell’Accordo di Parigi. L’azienda è impegnata a ridurre del 50% rispetto al 2019 le emissioni assolute di gas serra, entro il 2030 e ridurre del 42% rispetto al 2019 delle emissioni assolute di gas serra derivanti dall’acquisto di beni e servizi e dal trasporto e distribuzione a valle entro il 2029.

Fashion Pact

Possiamo poi aggiungere che, a partire dalla stagione autunno inverno 2016/2017, tutte le collezioni del Gruppo Giorgio Armani sono fur free, prive quindi dell’utilizzo di pellicce animali.

Queste iniziative dimostrano la virtuosità delle azioni portate avanti dal Brand in materia di sostenibilità. L’azienda è infatti firmataria del fashion pact, noto anche come Fashion Industry Charter for Climate Action, iniziativa volontaria che non ha carattere vincolante, avviata da alcune tra le maggiori aziende internazionali della moda e del lusso e numerosi retailer internazionali, per la salvaguardia del pianeta, promossa dal Presidente francese Emmanuel Macron e presentata nell’agosto del 2019 in occasione del summit G7.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda, concentrando il focus su tre aree chiave: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e gestione intelligente delle risorse idriche. Ciò incentiva il dialogo e la cooperazione tra le aziende, oltre a promuovere una maggiore trasparenza e responsabilità nel settore moda.

Armani è anche per questo un esempio importante di come nel fashion, uno dei settori spesso più inquinanti, ci siano realtà attivamente impegnate nel perseguimento dei fondamentali obiettivi stilati dall’ONU, che non possiamo più trascurare.

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