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Il bilancio di sostenibilità sta diventando sempre più uno strumento chiave per raccontare il valore reale che un’azienda genera. In un contesto in cui la trasparenza è fondamentale e le aspettative degli stakeholder crescono, saper comunicare bene il proprio impegno in questo campo fa la differenza. Ma cosa significa davvero comunicare un report ambientale in modo efficace?
Cos’è il bilancio di sostenibilità e obblighi normativi
Il bilancio di sostenibilità è un documento, redatto annualmente dalle aziende, che ne descrive l’impatto ambientale, sociale ed economico. Va oltre i numeri, raccontando il modo in cui l’azienda crea valore nel lungo periodo, non solo per sé stessa, ma per la collettività.
Chi deve farlo?
In Europa, la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) ha reso obbligatoria la redazione del report di sostenibilità aziendale per un numero crescente di aziende, a partire dal 2024 per le grandi imprese già soggette alla Dichiarazione Non Finanziaria e progressivamente anche per le PMI quotate.

In particolare, devono redigerlo tutte quelle aziende che rientrano in almeno due di questi requisiti:
- Più di 250 dipendenti
- Fatturato annuale superiore a 50 milioni di euro
- Stato patrimoniale di oltre 25 milioni di euro
Come si redige: gli standard GRI e ESRS
I bilanci devono rispettare gli standard europei e globali, e soprattutto devono essere sottoposti a verifica da parte di revisori indipendenti.
Gli standard GRI (Global Reporting Initiative) e gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) sono due differenti linee guida che specificano le informazioni che le imprese devono comunicare e la struttura che devono avere. I GRI sono stati sostituiti dagli ESRS nel 2023, quando il bilancio di sostenibilità è stato reso obbligatorio.
I contenuti minimi obbligatori includono informazioni su impatti ambientali, di responsabilità sociale, governance, diritti umani, diversità, catena del valore e rischi legati alla sostenibilità. L’obiettivo è migliorare la trasparenza aziendale e rendere comparabili le performance ESG tra le aziende europee, a beneficio di investitori, consumatori e stakeholder.
Qual è la differenza con la Dichiarazione non Finanziaria?
Anche se spesso usati come sinonimi, non sono esattamente la stessa cosa. La DNF è un documento obbligatorio solo per le grandi imprese, e contiene dati dettagliati sugli aspetti ambientali e sociali dell’azienda. Il bilancio di sostenibilità, invece, pur essendo obbligatorio per alcune imprese, è spesso redatto su base volontaria e al suo interno, oltre ai dati attuali, è possibile includere anche case study e obiettivi futuri che le imprese vogliono prefissare.
I benefici per le aziende
Al di là dell’obbligo, questo documento rappresenta una potente leva reputazionale. Un bilancio ben fatto aumenta la credibilità dell’impresa e la distingue da chi fa greenwashing o resta nel vago.
- Reputazione e fiducia: un bilancio ben fatto aumenta la trasparenza, elemento chiave per costruire fiducia tra stakeholder, clienti, dipendenti e investitori;
- Migliore gestione interna: l’attività di reporting permette di raccogliere e analizzare dati che aiutano l’azienda a individuare criticità e migliorare le performance in ambito ambientale, sociale ed economico;

- Accesso a finanziamenti e bandi: sempre più fondi e incentivi pubblici e privati premiano le aziende che dimostrano impegno ESG;
- Attrazione di talenti: le nuove generazioni scelgono con sempre più attenzione i luoghi in cui lavorare, e spesso un aspetto fondamentale è la sostenibilità;
- Allineamento agli standard internazionali: redigere il bilancio secondo standard riconosciuti permette di confrontarsi con competitor a livello globale.
Come redigere un report ESG che comunica davvero
Un bilancio efficace non è solo preciso nei contenuti, ma anche chiaro, autentico e coinvolgente nella forma. Deve essere uno strumento accessibile, capace di parlare a pubblici diversi: stakeholder, clienti, collaboratori e perfino chi ancora non conosce l’azienda. Non si tratta solo di compilare dati, ma di raccontare una storia credibile, utile e che ispiri.
Trasparenza e dati verificabili
La base di ogni comunicazione sostenibile è la trasparenza. Questo significa fornire dati completi, confrontabili e verificabili, senza filtri o zone d’ombra. La trasparenza non deve spaventare: al contrario, è una delle chiavi per conquistare fiducia e autorevolezza.

Un consiglio pratico? Inserire benchmark di settore, confronti con gli anni precedenti e indicatori ESG riconosciuti a livello internazionale. In questo modo chi legge ha la possibilità di interpretare al meglio i dati, mettendoli a confronto.
Storytelling visivo e design coinvolgente
Chi ha detto che un bilancio debba essere noioso? Per essere davvero efficace, deve anche coinvolgere visivamente. Infografiche, immagini, video, grafici animati e call to action rendono tutto più digeribile e memorabile. Lo storytelling, poi, è il cuore pulsante del racconto: dare spazio a volti, progetti concreti, risultati e testimonianze aiuta a trasformare dati freddi in esperienze reali. Raccontare la sostenibilità significa anche farla sentire, non solo spiegarla.
Dove e come veicolare i contenuti
Una volta costruito, il report non può restare chiuso nel computer aziendale o essere condiviso solo internamente. Perché possa avere un impatto e un valore, è importante che il documento venga presentato attraverso i canali più adatti al pubblico.

Una sezione dedicata sul sito aziendale ormai è d’obbligo, e anche comunicare i punti salienti sui social è una buona idea. Anche eventi, newsletter, e incontri con stakeholder sono occasioni perfette per condividere gli aspetti più rilevanti del documento.
Greenwashing: come evitarlo e costruire fiducia
Attenzione però, comunicare bene e in modo accattivante non basta. Quello che fa davvero la differenza è la coerenza tra ciò che comunichiamo e ciò che facciamo realmente. Frasi vaghe, dati assenti, certificazioni false, immagini fuorvianti: tutte cose da evitare. Un bilancio che comunica in modo autentico aiuta a smascherare e prevenire queste pratiche.
Il rischio del greenwashing è dietro l’angolo quando si esagera, si promette troppo o si racconta solo il bello. La sincerità paga: parlare anche delle sfide, dei limiti e dei margini di miglioramento non toglie credibilità, anzi la rafforza. In un report onesto ci deve essere spazio anche per le zone grigie, con l’impegno esplicito e sincero a migliorare.
Esempi di best practice
Ci sono tantissime aziende che creano bilanci di sostenibilità degni di nota, da cui è possibile prendere ispirazione. Qui ne presentiamo qualcuno che ci ha colpito particolarmente.
Patagonia è da sempre un esempio virtuoso: non solo condivide i propri obiettivi ambientali in modo chiaro, ma racconta anche le sfide affrontate e le decisioni aziendali più coraggiose, come la scelta di destinare il 100% dei profitti non reinvestiti alla tutela dell’ambiente. Il suo bilancio diventa così una vera narrazione di impatto.
Esselunga, invece, ha uno dei report più completi nel settore della grande distribuzione, e ha saputo rendere il proprio bilancio accessibile e concreto, focalizzandosi su azioni tangibili lungo la filiera agroalimentare, come la riduzione dello spreco alimentare, l’efficienza energetica dei punti vendita e l’impegno verso i fornitori locali.
Lavazza si distingue per l’attenzione alla filiera e al capitale umano. Il suo report ESG mette al centro le comunità produttrici di caffè, il lavoro equo e le pratiche rigenerative. Il report è completo, ben strutturato, ricco di infografiche e testimonianze dirette. Racconta una visione coerente con il posizionamento del brand e con le sue partnership internazionali.
Questi esempi dimostrano che è possibile rendere un bilancio non solo conforme agli standard, ma anche accattivante, credibile e vicino ai valori dell’impresa. Analizzarli aiuta a capire come coniugare rigore e creatività, rispettando gli standard di reporting ma valorizzando anche l’identità del brand e il coinvolgimento del lettore.
Comunicare la sostenibilità non è un’opzione, è un impegno
Il bilancio di sostenibilità non deve essere un adempimento burocratico, ma un’opportunità per comunicare il vero valore dell’impresa. Con trasparenza, creatività e coerenza è possibile costruire relazioni più solide e durature con tutti gli stakeholder, contribuendo a una cultura aziendale più consapevole e responsabile. E tu, sei pronto a raccontare davvero chi sei?