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Cos’è l’inquinamento luminoso e perché è un problema?
L’inquinamento luminoso è l’alterazione dei livelli naturali di luce notturna dovuta a illuminazione artificiale eccessiva o mal gestita. Questo fenomeno riduce la visibilità del cielo notturno, ostacola la ricerca astronomica e ha impatti negativi su esseri umani, animali ed ecosistemi. L’illuminazione artificiale mal progettata contribuisce alla dispersione della luce verso l’alto e nelle direzioni non necessarie, peggiorando il problema.
Quali sono le cause dell’inquinamento luminoso?

Le cause principali comprendono l’uso indiscriminato di fonti di illuminazione artificiale e l’illuminazione non schermata nei centri urbani tra cui:
- Insegne luminose
- Vetrine e showroom
- Illuminazione stradale
- Illuminazione decorativa o estetica
- Segnaletica di sicurezza
Le città moderne sono ricche fonti di luce che, se non adeguatamente regolate, aumentano la dispersione luminosa. L’uso di LED con temperature di colore troppo elevate intensifica la presenza di luce blu, che ha un impatto maggiore sulla salute umana e sugli ecosistemi.
Gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente
Secondo recenti studi, l’inquinamento luminoso è in costante aumento a livello globale, con una crescita del 2% annuo dell’illuminazione artificiale. Ciò significa che il numero di luoghi in cui è possibile osservare un cielo notturno privo di disturbi luminosi è sempre più ridotto.
Le metropoli sono le principali fonti di inquinamento luminoso, ma anche le aree periferiche stanno registrando un impatto crescente a causa dell’espansione urbanistica e delle infrastrutture sempre più illuminate.
Come influisce sulla salute

L’esposizione prolungata alla luce artificiale durante le ore notturne interferisce con il ritmo circadiano dell’uomo, alterando il ciclo sonno-veglia. Questo squilibrio può portare a disturbi del sonno e aumentare il rischio di sviluppare patologie come obesità, diabete e problemi cardiovascolari.
Studi recenti suggeriscono una possibile correlazione tra l’inquinamento luminoso e l’insorgenza di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer. L’alterazione della produzione di melatonina, l’ormone regolatore del sonno, può avere effetti dannosi non solo sul riposo notturno, ma anche sul sistema immunitario e sull’umore, favorendo stati di ansia e depressione.
Inoltre, è stato osservato che l’eccessiva esposizione alla luce blu, emessa principalmente da schermi elettronici e illuminazione a LED, può aumentare il rischio di danni alla retina, portando a problemi di vista a lungo termine.
Come influisce sull’ambiente
L’inquinamento luminoso ha effetti negativi anche sugli ecosistemi naturali. Molte specie animali regolano le loro attività in base al ciclo naturale di luce e buio. L’illuminazione artificiale può disorientare gli animali notturni, alterando i loro comportamenti migratori, alimentari e riproduttivi.
Ad esempio, le luci urbane possono confondere gli uccelli migratori, portandoli fuori rotta, mentre alcune specie di insetti vengono attratte dalle luci artificiali, aumentando il rischio di predazione e influenzando interi ecosistemi. Anche le tartarughe marine soffrono dell’inquinamento luminoso, poiché i piccoli appena nati, invece di dirigersi verso il mare, vengono attratti dalle luci artificiali delle città, riducendo drasticamente le loro possibilità di sopravvivenza.
Anche le piante possono subire effetti negativi, con alterazioni nei processi di fotosintesi e crescita. Alcune specie vegetali regolano la loro fioritura e la caduta delle foglie in base al ciclo luce-buio naturale, e l’illuminazione artificiale notturna può interferire con questi processi, danneggiando gli ecosistemi locali.
Strategie efficaci per limitare l’inquinamento luminoso
Sistemi di illuminazione efficiente
Per mitigare l’inquinamento luminoso, è essenziale adottare soluzioni di illuminazione più efficienti e sostenibili. L’utilizzo di lampade a LED con temperature di colore appropriate può ridurre l’emissione di luce blu, meno dannosa per l’ambiente. Inoltre, l’installazione di apparecchi di illuminazione schermati e direzionati verso il basso evita la dispersione della luce verso il cielo, limitando l’abbagliamento e l’illuminazione indesiderata.

L’implementazione di sistemi di illuminazione intelligenti, che regolano l’intensità luminosa in base alle reali necessità, contribuisce a diminuire il consumo energetico e l’inquinamento luminoso. Un ulteriore passo avanti è rappresentato dall’adozione di lampioni dotati di sensori di movimento, che si attivano solo in presenza di persone o veicoli, riducendo ulteriormente lo spreco energetico.
Best practices per aziende e cittadini
Oltre alle soluzioni tecnologiche, comportamenti responsabili da parte di aziende e cittadini possono fare la differenza. Spegnere le luci non necessarie, soprattutto durante le ore notturne, è una pratica semplice ma efficace. L’installazione di sensori di movimento per l’illuminazione esterna garantisce che le luci si accendano solo quando necessario, riducendo ulteriormente lo spreco energetico.
Anche nelle abitazioni private è possibile adottare misure per limitare l’inquinamento luminoso, come l’uso di tende oscuranti per evitare la dispersione della luce all’esterno, l’impiego di lampadine a bassa intensità e l’orientamento corretto delle fonti luminose per evitare di illuminare aree non necessarie.
Gli interventi delle istituzioni
Negli ultimi anni, diverse città italiane hanno avviato progetti per ridurre l’inquinamento luminoso, sostituendo progressivamente l’illuminazione pubblica con sistemi più sostenibili e regolabili. Questi interventi non solo aiutano a ridurre il fenomeno, ma portano anche a un significativo risparmio energetico ed economico.
Dove osservare le stelle in Italia? 10 spot da non perdere
L’Italia è tra i paesi del G20 con i livelli più elevati di inquinamento luminoso, affiancata dalla Corea del Sud. Tuttavia, alcune regioni stanno implementando misure più restrittive per contrastare il fenomeno, attraverso regolamenti specifici e progetti di riduzione dell’illuminazione artificiale.
Fortunatamente, vi sono ancora aree naturali protette che consentono di osservare un cielo stellato e ammirare la Via Lattea in tutta la sua bellezza, tra cui:
- Parco Nazionale del Gran Paradiso (Valle d’Aosta)
- Altopiano di Asiago (Veneto)
- Parco Nazionale del Pollino (Basilicata)
- Parco Nazionale del Golfo di Orosei (Sardegna)
- Valle Aurina (Trentino Alto-Adige)
- Val Senales (Trentino Alto-Adige)
- Arcipelago Toscano (Toscana)
- Parco Nazionale del Gran Sasso (Abruzzo)
- Parco dell’Etna (Sicilia)
- Carloforte e Isola di San Pietro (Sardegna)
La normativa prevede un’inversione di tendenza
In Italia, la normativa sull’inquinamento luminoso è regolata dalla norma UNI 10819, aggiornata nel 2021, che fornisce precise linee guida per progettare e installare impianti di illuminazione esterna: dall’uso di apparecchi di illuminazione schermati alla limitazione dell’emissione di luce verso l’alto e l’adozione di sistemi di controllo dell’illuminazione.
Nel contesto delle città del futuro e, in particolare, dell’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 è fondamentale promuovere strategie di sviluppo urbano che prevedano un’illuminazione più efficiente ed ecologica per garantire un più elevato grado di benessere dei cittadini.
Progettare spazi urbani con sistemi di illuminazione intelligenti, ridurre la dispersione luminosa attraverso tecnologie avanzate e incentivare pratiche sostenibili a livello pubblico e privato sono passi necessari per mitigare l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita nei centri abitati.