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La rinascita della Galleria De Angeli-Frua con il Major Virtual Tunnel

Una riqualificazione urbana che fonde storia, tecnologia e sostenibilità. Scopriamo insieme come il progetto del Major Virtual Tunnel è un esempio di rinascita.

La rinascita sostenibile della Galleria De Angeli-Frua con il Major Virtual Tunnel - Easy4green

(N.d.R) Il presente articolo è stato redatto sulla base del comunicato stampa ufficiale rilasciato da Major.

Un progetto di rigenerazione urbana nel cuore di Milano

Per oltre vent’anni, la Galleria Metropolitana De Angeli-Frua è rimasta chiusa, buia, abbandonata. Un luogo che i residenti del Municipio 7 conoscevano bene: un vuoto urbano, un corridoio sotterraneo che nel tempo era diventato simbolo di incuria e degrado.

Oggi questo spazio vive una nuova storia grazie al progetto Major Virtual Tunnel, promosso da Major, storica agenzia di moda milanese.

Secondo quanto dichiarato, il progetto punta a riqualificare 2.500 m² di spazi sotterranei, restituendo alla città un luogo che unisce tecnologia, creatività e sostenibilità.

La galleria, costruita negli anni Sessanta per collegare Piazza De Angeli e Via Frua, era considerata un’opera d’avanguardia per la mobilità urbana. Il declino degli anni Ottanta e Novanta, però, l’aveva portata alla completa chiusura per più di due decenni.

Recuperare, non costruire: un modello di sostenibilità urbana

Uno dei cardini del progetto è semplice e potentissimo: non creare nuovo, ma rigenerare ciò che esiste.
Questo approccio permette di ridurre consumo di suolo, sprechi, emissioni e costi ambientali.

La rinascita sostenibile della Galleria De Angeli-Frua con il Major Virtual Tunnel - Easy4green
La rinascita sostenibile della Galleria De Angeli-Frua con il Major Virtual Tunnel - Easy4green
La rinascita sostenibile della Galleria De Angeli-Frua con il Major Virtual Tunnel - Easy4green

Il recupero della galleria, come dichiara Major, prende forma attraverso materiali modulari e riciclabili, scenografie immersive realizzate secondo logiche di economia circolare e una revisione completa degli impianti, basata su illuminazione LED ad alta efficienza. Tutto è pensato per ridurre l’impatto e aumentare la durabilità.

La riqualificazione ha comportato la bonifica dell’intero tunnel, restituendo sicurezza, pulizia e nuove possibilità d’uso a un’infrastruttura rimasta inespressa per decenni.

Un progetto che unisce storia e identità del quartiere

La parte più affascinante della trasformazione riguarda il rapporto con la memoria del luogo.
La galleria conserva ancora le sue insegne originali, le scale d’accesso, alcuni graffiti storici: tracce di un passato che non vengono cancellate, ma integrate in un nuovo linguaggio visivo.

La tecnologia (schermi immersivi, ambienti multimediali, installazioni scenografiche) non copre la struttura, ma dialoga con essa. Il risultato è una fusione naturale tra passato e futuro, una reinterpretazione che restituisce alla galleria la sua identità originaria, rendendola allo stesso tempo contemporanea.

Sicurezza e decoro urbano: un cambiamento già visibile

Major Virtual Tunnel specifica che prima ancora della trasformazione estetica, il progetto ha portato cambiamenti molto concreti. La galleria è stata ripulita, illuminata e dotata di un sistema di videosorveglianza intelligente, con personale presente in loco e monitoraggio ambientale.

Questo tipo di intervento ha un effetto immediato sulla qualità della vita del quartiere: aumenta la percezione di sicurezza, riduce il degrado e favorisce una maggiore cura collettiva dello spazio.

Inoltre, Major prevede un aumento del 30% della clientela nel quartiere in occasione degli eventi correlati al Major Virtual Tunnel. Questo e la creazione di posti di lavoro da parte del progetto, porterebbe a una rivalutazione anche immobiliare della zona.

È uno dei casi in cui la rigenerazione non è solo architettonica, ma sociale.

Un nuovo polo culturale, artistico e tecnologico

Il tunnel non si limita a essere recuperato: acquista una nuova funzione, che unisce creatività, tecnologia e sperimentazione.

Le installazioni immersive, le scenografie interattive e gli avatar digitali presenti negli spazi mostrano una direzione chiara: fare della galleria un luogo capace di ospitare eventi, performance e progetti artistici contemporanei, sia nazionali che internazionali.

La collaborazione con la Green Fashion Week e l’organizzazione di eventi con focus sul fashion etico e sull’inclusione (durante i quali siamo presenti anche noi di Easy4Green, dai un’occhiata qui!) amplificano il messaggio di sostenibilità e responsabilità sociale.

Altri eventi di prestigio che hanno trovato casa nel tunnel, sono:

La galleria diventa così un punto di incontro tra moda, arte e innovazione. Una dimensione molto milanese, ma con uno sguardo internazionale.

Il progetto coinvolge anche startup e realtà universitarie come il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica, trasformando lo spazio in un vero e proprio living lab dedicato a sperimentazione digitale, AI, VR e nuove forme di esperienze immersive.

Un progetto in linea con le strategie urbane di Milano

La direzione intrapresa dal Major Virtual Tunnel si inserisce perfettamente nella visione del Comune di Milano per la rigenerazione urbana e la Twin Transition: digitale e sostenibile.

Recuperare infrastrutture esistenti, integrare tecnologie smart, migliorare la sicurezza, generare nuova vitalità economica e culturale: la galleria rappresenta un esempio concreto di come le politiche pubbliche possano essere tradotte in progetti reali che impattano direttamente sui quartieri.

È un modello replicabile, che mostra come anche gli spazi “difficili” possano diventare risorse.

Una riqualificazione che restituisce valore alla città

La storia della Galleria De Angeli-Frua dimostra che la sostenibilità urbana non è fatta solo di grandi piani o nuovi edifici, ma anche di gesti di cura: recuperare ciò che c’è già, valorizzare le identità locali, riportare la vita dove si era fermata. Il progetto Major Virtual Tunnel ci ricorda che uno spazio può cambiare pelle senza perdere la propria storia, diventando un luogo che unisce innovazione, memoria e comunità.

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