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Cosa significa salute e benessere per tutti
Quando si pensa alla salute e al benessere, spesso si considera solo l’assenza di malattie. In realtà, il concetto è molto più ampio e riguarda lo stare bene nel corpo, nella mente e nelle relazioni con gli altri. Secondo le Nazioni Unite, questo è l’obiettivo 3 dell’Agenda 2030: garantire a tutte le persone, ovunque nel mondo, la possibilità di vivere una vita sana e soddisfacente. Per raggiungere tale traguardo, diventa necessario assicurare l’accesso a cure mediche di qualità, senza difficoltà economiche, e creare ambienti sani, con acqua pulita, aria respirabile e servizi essenziali. Ma occorre anche concentrarsi sulla prevenzione, sull’educazione, sul supporto psicologico e sull’ascolto, affinché ognuno possa vivere al meglio delle proprie possibilità.
Salute globale a rischio: quali sono oggi le minacce più gravi?

Tra i fattori di rischio più diffusi si ritrovano anche comportamenti come il fumo e l’abuso di alcol. Per quanto sembri una tendenza destinata a diminuire, secondo le stime più recenti dell’OMS, circa 1,25 miliardi di persone nel mondo consumano tabacco, pari a circa 1 adulto su 5. Altri dati stimano invece che circa 2,6 milioni di decessi sono associati al consumo di alcol, rappresentando il 4,7% di tutte le morti a livello mondiale. Il consumo eccessivo di alcol infatti contribuisce significativamente alla mortalità prematura, legata principalmente a malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari e oncologiche.
A questi si aggiungono stili di vita sedentari: il 28% della popolazione adulta non svolge alcuna attività fisica e si tratta di un dato che sembra destinato ad aumentare, parallelamente al rischio di obesità e malattie correlate.
Da non sottovalutare ci sono anche le condizioni ambientali, come il crescente inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, che hanno un impatto diretto sulla salute delle persone, rendendo ancora più urgente l’intervento su questi temi.
Target specifici: prevenzione, cure accessibili e salute mentale
Per raggiungere l’obiettivo di una salute universale, sono stati definiti dei target concreti e misurabili che affrontano direttamente le principali cause di mortalità e malattia a livello globale.
Uno dei primi traguardi da raggiungere è garantire che tutte le donne e i bambini abbiano accesso a cure sanitarie adeguate, soprattutto nei Paesi a basso reddito. In questo modo si punta a ridurre entro il 2030 la mortalità materna globale a meno di 70 per ogni 100.000 bambini nati vivi e a porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini sotto i 5 anni.
Altri obiettivi fondamentali riguardano l’eliminazione di epidemie di malattie trasmissibili – come AIDS, tubercolosi, malaria, epatite e patologie di origine idrica – e la riduzione di un terzo della mortalità prematura da malattie non trasmissibili, attraverso la prevenzione e la promozione del benessere mentale. Si mira inoltre a dimezzare il numero globale di morti e feriti a seguito di incidenti stradali.
Un’altra priorità è rappresentata anche dalla prevenzione e il trattamento dell’abuso di sostanze, comprese le dipendenze da stupefacenti e alcol, con lo scopo di ridurre i comportamenti dannosi.
Allo stesso tempo, si intende migliorare le condizioni sanitarie globali garantendo l’accesso sicuro a medicinali e vaccini, rafforzando i sistemi sanitari, inclusi i servizi di salute sessuale e riproduttiva e riducendo l’esposizione a sostanze chimiche pericolose, in modo da diminuire anche i decessi legati all’inquinamento ambientale.
Un approccio integrato e globale per la salute sostenibile
Gli obiettivi globali indicano una strada precisa. Per raggiungere una salute sostenibile è necessaria un’azione condivisa che coinvolga organizzazioni internazionali, governi, comunità locali e singoli individui. Solo attraverso un approccio integrato, capace di unire politiche sanitarie, ambientali e sociali, è possibile costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.
Salute e sostenibilità: un binomio che fa bene al pianeta e alle persone
Migliorare la salute delle persone significa anche migliorare l’ambiente che le circonda. L’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 non va considerato singolarmente, ma è invece strettamente collegato a molti altri obiettivi globali definiti dalle Nazioni Unite, come quelli legati al clima, all’acqua pulita, alla sicurezza alimentare e alla lotta contro la povertà. Per questo, salute e sostenibilità procedono insieme.

Salute e ambiente: un legame più stretto di quanto pensi
L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo che mangiamo hanno effetti diretti sulla nostra salute. Proteggere l’ambiente significa quindi anche prevenire malattie, infezioni e condizioni croniche sempre più diffuse. Non si tratta solo di una scelta ecologica, ma di una priorità sanitaria.
Perché la salute è al centro dello sviluppo sostenibile
Prestare attenzione al benessere è essenziale per costruire fondamenta solide per il futuro. Solo una popolazione sana può contribuire al progresso, studiando, lavorando e investendo le proprie capacità per creare valore, innovazione e favorire lo sviluppo sostenibile.
Salute globale e diritti umani: un obiettivo comune
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sancisce il diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere. Altri trattati internazionali, riconoscono la salute come diritto umano fondamentale. Ecco perché non bisogna considerare l’accesso alle cure e a un ambiente sano come a un privilegio, ma come a un dovere etico e collettivo, che sostiene la dignità umana.
Progetti, politiche e buone pratiche
Per realizzare i propositi del terzo obiettivo, governi, istituzioni internazionali e comunità locali, hanno avviato politiche efficaci e progetti concreti con l’intento di promuovere la salute e il benessere globali.
Le grandi iniziative internazionali
Tramite quelli che sono stati identificati come strumenti di attuazione, l’ONU ha proposto delle strategie operative per tradurre in azione i grandi programmi. Tra queste troviamo il rafforzamento delle politiche sul controllo del tabacco in tutti i Paesi, il sostegno alla ricerca e allo sviluppo di farmaci e vaccini nei Paesi in via di sviluppo, l’aumento dei fondi destinati alla formazione di personale sanitario qualificato e il potenziamento delle capacità di risposta ai rischi sanitari, specialmente nelle aree più vulnerabili.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) supporta gli interventi sulla salute mentale, sulle malattie non trasmissibili e di risposta alle emergenze, come epidemie e catastrofi naturali, fornendo linee guida e finanziamenti ai Paesi membri.
Il Fondo Globale per la Lotta contro l’AIDS, la Tubercolosi e la Malaria (Global Fund) finanzia programmi sanitari nei Paesi più colpiti da queste tre malattie. Si tratta di un’organizzazione internazionale che lavora attraverso partenariati pubblico-privati e sostiene progetti locali, puntando su prevenzione, accesso alle cure e rafforzamento dei sistemi sanitari.
Anche l’UNICEF collabora con le comunità locali, con programmi che garantiscono vaccinazioni, nutrizione adeguata, accesso all’acqua pulita e assistenza sanitaria di base e sostegno psicosociale per milioni di bambini e famiglie nei contesti più fragili.
Le politiche nazionali e locali che fanno la differenza
In Italia, diverse regioni si stanno adoperando per rendere il sistema sanitario più accessibile e sostenibile, spesso sperimentando modelli innovativi. Un esempio sono le reti di ambulatori multiprofessionali in regioni come Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia, in cui medici di base, psicologi, infermieri e assistenti sociali collaborano per prendersi cura in maniera coordinata della salute fisica e mentale dei cittadini.
Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destina gran parte delle risorse fornite dall’Unione Europea alla riforma del sistema sanitario, investendo nella digitalizzazione della sanità, nella telemedicina, nel potenziamento dell’assistenza territoriale e nella prevenzione. Attraverso la creazione di strutture come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità si cerca di rafforzare il legame tra ospedali e territorio, offrendo cure più tempestive, integrate e personalizzate.
Non mancano poi interventi in merito alla prevenzione: alcune realtà locali promuovono screening oncologici estesi, campagne vaccinali gratuite e strumenti digitali per monitorare la salute quotidiana.
Cosa fanno le aziende per promuovere la salute sostenibile
Al giorno d’oggi, sempre più aziende stanno imparando a riconoscere come il benessere dei dipendenti sia parte integrante della sostenibilità e quanto sia importante favorire stili di vita sani negli ambienti di lavoro. Per questo, vengono ideati piani di welfare aziendale che promuovono attività sportive, consulenze nutrizionali, servizi di supporto psicologico, assicurazioni sanitarie integrative e che prevedono l’introduzione di orari flessibili e misure di sicurezza sul lavoro.
Diverse imprese investono anche in progetti per le comunità locali, come iniziative di educazione sanitaria, campagne contro il fumo e collaborano con ONG per garantire l’accesso a cure nei Paesi più fragili.
Inoltre, importanti sono anche gli sforzi per ridurre il proprio impatto ambientale: riducendo emissioni, minimizzando gli sprechi e ottimizzando il consumo energetico, si creano i presupposti per una salute globale migliore.
Come vivere in modo più sano e sostenibile ogni giorno
Adottare uno stile di vita sano e sostenibile non significa fare grandi cambiamenti. A volte bastano piccole azioni quotidiane per fare la differenza e contribuire a migliorare l’ambiente e la nostra salute.

Alimentazione consapevole e stagionale
Mangiare in modo consapevole è un ottimo punto di partenza. Preferire alimenti locali, non trasformati e di stagione, aiuta a mantenere una dieta equilibrata, ma al tempo stesso riduce anche gli sprechi e l’impatto ambientale legato al trasporto e allo stoccaggio degli alimenti.
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Movimento e mobilità green: una combo vincente
Praticare regolarmente attività fisica è fondamentale per il benessere psicofisico. Abbinare il movimento a scelte di mobilità sostenibile, come ad esempio camminare, andare in bicicletta e utilizzare mezzi pubblici, non solo fa bene al corpo, ma riduce anche le emissioni di CO2, migliorando la qualità dell’aria e la salute del pianeta.

Inquinamento indoor: come avere aria pulita anche in casa
Spesso si considera l’inquinamento come qualcosa “fuori casa”, eppure fumo, polvere sottili, sostanze chimiche e muffa sono solo alcuni dei fattori che influenzano la qualità dell’aria nelle nostre abitazioni. Per rimediare bastano piccoli gesti, come arieggiare regolarmente le stanze, usare detergenti naturali e utilizzare purificatori d’aria o piante verdi, ottimo rimedio naturale per depurare l’aria e rendere l’ambiente più accogliente.
Prendersi cura della salute mentale
Quando si parla di benessere per tutti, è importante non trascurare la salute mentale. Prendersi cura della propria mente significa scoprire quali sono i segnali di stress, ansia e stanchezza emotiva ed imparare a gestirli.
Chiedere aiuto quando serve, ritagliarsi momenti per sé, dormire bene, coltivare relazioni sane, praticare yoga, meditazione o attività all’aperto sono piccole abitudini che possono fare una grande differenza.
È essenziale non discriminare chi affronta difficoltà psicologiche, ma bisogna cercare invece di sensibilizzare le persone attorno a noi, promuovendo l’ascolto, la comprensione e il supporto reciproco. Portare in primo piano la salute mentale è un passo fondamentale verso una società più inclusiva e attenta al benessere di tutti.
L’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 rende chiaro che la salute sia un diritto universale che va tutelato a livello globale, ma il benessere è una responsabilità condivisa e il cambiamento parte anche da noi. Adottare stili di vita sani e fare scelte consapevoli contribuisce non solo al benessere individuale, ma anche al miglioramento della società e dell’ambiente che ci circonda.
Solo attraverso un impegno quotidiano e collettivo sarà possibile trasformare l’ideale di una salute globale migliore in una realtà concreta e duratura per tutti.