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Cos’è lo Slow Fashion e perché dovremmo imparare a fare shopping responsabile
La Slow Fashion è un movimento culturale e sociale che si oppone ai meccanismi tipici del Fast Fashion, che mette al centro sostenibilità, etica e qualità. Questo movimento promuove la creazione di abiti durevoli, prodotti con materiali eco-friendly e nel rispetto dei lavoratori. L’obiettivo è promuovere abitudini d’acquisto consapevoli, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando il lavoro che sta dietro ogni capo.
Nasce dall’esigenza di mettere un freno all’impatto dell’industria della moda, che è una delle più inquinanti al mondo, responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra e dell’utilizzo di enormi quantità di acqua per la produzione.
Scegliere lo Slow Fashion significa ripensare al nostro modo di acquistare, passando da un consumo impulsivo e usa-e-getta a uno più riflessivo e mirato. Comprare meno, ma meglio.
I benefici dello Slow Fashion
Lo Slow Fashion è un approccio che può portare a diversi benefici, sia a livello ambientale che sociale. Inoltre, anche il nostro stile personale ne gioverà!
Quali sono le differenze con il Fast Fashion?
La principale differenza, come suggerisce il nome, è nel ritmo: il Fast Fashion produce abiti in massa, puntando a creare grandi volumi di capi e seguire le mode del momento a prezzi bassissimi.
Questo approccio presta poca attenzione ai materiali utilizzati, all’impatto ambientale e ai diritti umani dei lavoratori.
Al contrario, lo Slow Fashion punta sulla qualità dei materiali usati e della produzione dei capi, pensati per durare a lungo, e sul rispetto della forza lavoro.
Tuttavia, molte aziende non forniscono abbastanza dati per valutare la loro sostenibilità, rendendo più difficile ai consumatori fare scelte consapevoli.
Per spingere le aziende a far chiarezza sui propri processi produttivi è stato creato il Fashion Transparency Index: una classifica che valuta centinaia di centinaia di marchi a livello globale sulla base della comunicazione relativa alla loro sostenibilità.
Rispettano i diritti dei lavoratori
I marchi di moda lenta pongono grande attenzione alle condizioni di lavoro, non solo dei propri dipendenti, ma anche dei lavoratori lungo tutta la filiera produttiva. Garantire salari equi e adeguati, ambienti di lavoro sicuri e il rispetto dei diritti umani sono una priorità importante per chi vuole prendere parte al movimento dello Slow Fashion.
Privilegiamo capi realizzati con tessuti biologici o riciclati
La scelta dei materiali è fondamentale per essere sostenibili. È necessario preferire capi composti da tessuti biologici, riciclati o naturali come il cotone, la lana o la seta, biologiche o riciclate, come il poliestere riciclato. Questo permette non solo di ridurre l’inquinamento, ma anche di avere capi di maggiore qualità.
L’utilizzo di questi materiali rende il capo più durevole e soprattutto più bello agli occhi e al tatto, senza contare le performance di questi tessuti nei diversi climi. Per esempio, la lana è perfetta per l’inverno e le temperature più rigide grazie alle sue proprietà isolanti, mentre il lino è uno dei tessuti più traspiranti e freschi, il che lo rende ideale per l’estate e le temperature calde.
Prodotti vegan e cruelty-free
Molti brand Slow Fashion adottano anche un approccio cruelty-free, eliminando materiali di origine animale e optando per alternative vegan.
Ma per capire veramente se il marchio è coerente con questa filosofia è importante assicurarsi che il brand non abbia altre linee in pelle, lana o altro.
I migliori 10 brand italiani di moda lenta
In Italia sono sempre più diffusi i brand di moda sostenibile, anche grazie alla sempre maggiore consapevolezza delle persone sul problema del cambiamento climatico e rispetto dell’ambiente. Ma quali sono questi marchi?
10 aziende italiane di Slow Fashion
- ID.EIGHT: giovane marchio di sneakers nato da una campagna di crowdfunding
- Eliot: brand di abbigliamento femminile 100% italiano
- WAO: brand di scarpe per donne e uomini con sede a Venezia
- Defeua: abbigliamento e accessori con sede a Genova
- Reduce Jeans: brand che produce esclusivamente jeans da uomo e donna di Bergamo
- Malìa Lab: brand di abbigliamento e accessori nato a Catanzaro
- Becotton: capi realizzati con solo cotone biologico a Biella
- Cingomma: brand di Torino che ricicla pneumatici dismessi
- Ecodream: brand di zaini e borse con sede a Firenze
- Rifò: abbigliamento rigenerato con scarti tessili a Prato
Cingomma
Cingomma è una realtà artigianale torinese che realizza capi di abbigliamento, accessori e complementi d’arredo riciclando pneumatici dismessi. Il settore degli pneumatici genera più di 380 mila tonnellate di rifiuti ogni anno.
Utilizzando questo materiale, Cingomma, produce cinture, portachiavi, poltrone e altre creazioni di qualità e design.
Rifò
Rifò è nato a Prato con l’obiettivo di trasformare vari tipi di rifiuti tessili in nuovi capi di abbigliamento di alta qualità.
Il nome deriva dal termine toscano che significa “rifare” e racchiude in sé i valori del brand.
Rifò ha una produzione sostenibile che valorizza a pieno l’economia circolare.
Patagonia
Pur non essendo un brand italiano, Patagonia è un punto di riferimento per la moda sostenibile in tutto il mondo.
La sua presenza in Italia è sinonimo di capi tecnici pensati per durare e per rispettare l’ambiente, con iniziative concrete come la riparazione gratuita dei capi.
Piattaforma Good on You
E se non sai da dove iniziare a cercare marchi di moda sostenibile?
Good on You ti viene in aiuto! Questa piattaforma valuta la sostenibilità di tantissimi marchi, per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli, sostenibili ed etiche. Il team è costituito attivisti, professionisti della moda, scienziati, scrittori e sviluppatori riuniti per guidare il cambiamento.
Come creare un guardaroba sostenibile
Adesso niente panico: costruire un guardaroba sostenibile non significa buttare via tutto ciò che hai e ricominciare da zero, ma adottare una mentalità diversa. Con piccoli passi, è possibile rendere il proprio armadio più green, senza rinunciare allo stile.
5 consigli per creare il guardaroba a prova di ambiente
- Acquista meno ma meglio: punta su capi di qualità, versatili e senza tempo;
- Scegli materiali sostenibili: privilegia tessuti biologici, riciclati o naturali;
- Ripara e personalizza: prova a dare una seconda vita ai tuoi vestiti rotti o fuori moda.
- Scambia o vendi: partecipa a eventi di swap o vendi i capi che non ti piacciono più su piattaforme dedicate o donali a chi ne ha bisogno;
- Sii consapevole: prima di acquistare, chiediti se ne hai davvero bisogno e pensa a quante volte userai davvero quel vestito.
Guardaroba Capsule
Se vuoi partire da zero, un ottimo metodo è il “capsule wardrobe”.
Questo approccio si basa sul costruire una piccola collezione di capi essenziali, che si combinano facilmente tra loro creando tantissimi outfit diversi e adatti a diverse occasioni.
Creare un guardaroba capsula ti aiuta a ridurre lo spreco, semplificare le scelte quotidiane e valorizzare al massimo ogni pezzo.
Riduci, riusa, ricicla
- Riduci: compra solo ciò che ti serve davvero.
- Riusa: dona o vendi i capi che non usi più.
- Ricicla: trasforma vecchi tessuti in qualcosa di nuovo, come borse o accessori.
La Slow Fashion è molto più di un trend: è un modo di vivere, una scelta consapevole che abbraccia valori profondi come il rispetto per l’ambiente, la tutela dei diritti umani e l’apprezzamento per la qualità e l’artigianalità. Adottare questa filosofia non significa solo ridurre il nostro impatto ambientale, ma anche investire in capi che raccontano una storia e durano nel tempo.
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