Quest’anno, al Villaggio per la Terra, noi di Easy4green siamo entrati in contatto con tantissime realtà del panorama italiano. Abbiamo toccato con mano la qualità della nostra terra, come già scritto nell’articolo di Melinda. E oggi torniamo a parlare delle eccellenze italiane con un altro prodotto che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo: l’olio extravergine d’oliva. E lo facciamo proprio con il “leader a livello mondiale dell’olio a marchio privato di alta qualità”, Certified Origins.
Indice
Cos’è Certified Origins?
“Certified Origins, come suggerisce il nome, è un’azienda che si occupa di origini certificate, fondata da due grandi cooperative toscane. Nello specifico siamo specializzati nell’extravergine di oliva che viene prodotto in Italia. Nell’arco di oltre dieci anni l’azienda è cresciuta e ora si occupa di oli per tutta l’area mediterranea, esportando in tutto il mondo.”
Pur partendo da semplici origini, l’azienda si è sviluppata con una mission ben precisa, ovvero contribuire alla gioia e alla salute delle persone attraverso il buon cibo. Ed è per questo che, oltre all’olio, certifica anche prodotti a base di pomodoro come salse fresche e confezioni di pelati. Il tutto, ovviamente da prodotti italiani, regionali e soprattutto biologici, esattamente come per le olive e provenienti solo da aziende agricole a conduzione familiare attentamente selezionate. Certified Origins vuole solo il meglio per le nostre tavole.
La Partecipazione all’Earth Day 2024
Come anticipato, abbiamo avuto modo di incontrare questa realtà durante le celebrazioni per la Giornata della Terra che si sono tenute a Roma questo aprile. In occasione del panel organizzato da ClimatePartner “Agricoltori custodi dell’ambiente”, che ha visto partecipare diversi attori ed esperti del panorama agroalimentare italiano, abbiamo avuto modo di intervistare Giovanni Quaratesi, Head of Corporate Affairs di Certified Origins.
Ci ha parlato di quanto sia importante per un’azienda come la sua essere presente in questo tipo di manifestazioni. Perché il loro prodotto di punta, ovvero l’olio extravergine d’oliva, provenendo da un contesto agricolo è strettamente legato ai temi della sostenibilità e del cambiamento climatico. Soprattutto quest’ultimo impatta direttamente e immediatamente sulla materia prima.
Come Certified ovviamente vogliamo contribuire con la nostra presenza a condividere quello che sappiamo fare e veniamo anche per imparare e per scambiare idee con giovani e con altre aziende che magari hanno trovato delle soluzioni interessanti. Ovviamente cerchiamo di essere attivi in questo spazio il più possibile per essere pronti poi alle sfide del futuro.
Il Problema del Cambiamento Climatico
Purtroppo, come per tanti settori, il cambiamento climatico sta già impattando negativamente sulla coltivazione delle olive. Come ha detto Giovanni ai nostri microfoni, gli ultimi due anni sono stati tragici per la produzione nel Mediterraneo, da dove arriva l’80% delle materie prime mondiali. Questo ha portato ad un immediato aumento dei prezzi dovuto alla scarsità di accesso ad oli di qualità. Aumento difficile da spiegare ai consumatori, soprattutto quelli lontani dal bacino di coltivazione.
Questo incide anche sulla comunicazione del prodotto. Perché ancor di più diventa necessario trasmettere i valori fondamentali dell’olio extravergine e la sua autenticità, con tutti i vantaggi che esso comporta.
Quando il valore dell’olio cresce, aumenta anche l’opportunità di frodi alimentari o di pratiche di marketing scorrette. È quindi molto importante per noi essere qua e spiegare l’importanza della tracciabilità e della trasparenza di filiera e degli investimenti in sostenibilità nell’olio.
La sostenibilità dell’Olio Extravergine
In che modo l’olio extravergine d’oliva è più sostenibile?
Per rispondere a questa domanda è necessario prendere in considerazione diversi fattori che coinvolgono i processi di produzione dei beni alimentari. I principali parametri sono:
- Analisi del Ciclo di Vita (LCA)
- Impronta Ecologica
- Impronta di Carbonio
- Impronta Idrica
Rispetto all’impronta carbonica, CertifiedOrigins ha lavorato insieme a ClimatePartner per misurare l’impatto di alcuni dei suoi prodotti di punta, in modo da poter valutare quali strategie di riduzione attuare. Per quanto riguarda l’olio, infatti, bisogna considerare l’intero ciclo di vita del prodotto dalla scelta delle materie prime al fine vita. A pesare maggiormente è la coltivazione e la raccolta delle olive in quanto implicano l’utilizzo di acqua, fertilizzanti, pesticidi, erbicidi, carburante ed energia. In particolare, il tema idrico è molto rilevante quando si parla di sostenibilità ambientale.
L’impronta idrica tiene conto del quantitativo d’acqua utilizzato per le coltivazioni: oltre il 70% dell’acqua consumata è, infatti, per uso agricolo, contro un 20% del settore industriale e solo un 10% di consumo domestico. Entrando più nello specifico, però, si è scoperto che i cibi della piramide alimentare comportano un diverso consumo d’acqua per la loro produzione.
Sebbene i prodotti alimentari processati siano quelli che impattano maggiormente, in agricoltura sempre più aziende si stanno interessando a metodologie che riducono l’evaporazione del terreno o che evitano gli sprechi di acqua durante l’irrigazione, fino ad arrivare a tecnologie Smart Farming che migliorano ed efficientano la gestione delle piante.
La pianta di olivo è molto resiliente e si può dire quasi eterna. Conosciamo degli oliveti che hanno anche 2000 o 3000 anni di storia. Questo significa che è una pianta che invece di essere piantata e tagliata per estrarne il frutto, rimane in vita per periodi molto lunghi. Inoltre, se viene curato anche l’ambiente intorno a quella pianta, ovviamente può donare molto per molto tempo alle persone, al pianeta e ai consumatori.
Un Prodotto Sano
Sia Giovanni che Certified Origins condividono l’attenzione e l’importanza di una cultura alimentare collegata alla salute pubblica delle persone. L’olio extravergine, infatti, non è solo buono, ma è anche un prodotto sano e proprio la qualità della sua natura lo rende fondamentale sulla tavola degli italiani, perché è anche attraverso il cibo che ci prendiamo cura di noi stessi.
“Il cibo ha anche una connessione emozionale e quindi io credo che sia molto importante, specialmente qui in Italia, dove lo stare a tavola e l’alimentazione sono parte integrante della cultura e della società, mantenere questi valori e diffonderli in maniera positiva.”
Cosa dire alle nuove generazioni, su questo tema?
“Apprezzate, proteggete e valorizzate il territorio senza però precludervi dal porvi quesiti su possibili realtà alternative che rispondano in modo preciso alle vostre esigenze, bisogni e volontà. Create qualcosa che si modelli su di voi e sul futuro, tenendo sempre presente che il cibo buono è anche sano e sostenibile.”
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